Stamattina all’alba, centinaia di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa hanno attaccato il presidio No Border. Due ragazzi sono stati arrestati. Alla frontiera tra Mentone e Ventimiglia, migranti e attivisti sono tornati sugli scogli: dietro di loro le onde, davanti gli scudi e i manganelli.

Sono arrivati in zona anche due autobus della polizia: “vengono per i migranti” – denunciano gli attivisti.

I camion della spazzatura hanno portato via i resti del campeggio distrutto, frutto di tre mesi di lavoro: i disegni dei migranti nel laboratorio di arteterapia, l’impianto del mediacenter alimentato a energia solare, le docce e tutto il resto.

Il presidio funzionava dall’11 giugno. Allora, un gruppo di migranti ha deciso di non tornare indietro e poi si è spostato al riparo, sotto il ponte della ferrovia. Il “partito dello sgombero” ha però avuto la meglio.

E mentre si attende l’arrivo del vescovo Suetta, che stasera aveva un incontro pubblico con i No Border, si organizzano mobilitazioni.

Dagli scogli dei Balzi Rossi, si risponde all’unisono: We are not going back, non torniamo indietro.