Un uomo di scienza, un apicoltore attivista, un commissario prefettizio impegnato in terra di ‘ndrangheta, un progetto di cicloturistica di ben 700 chilometri, un difensore delle cime bianche, un docente che ha trasformato l’ecologia in rap e racconti, un architetto che va in cerca di luce dove regna il degrado e, infine, un servizio di recupero degli alimenti invenduti nei mercati. Tra loro si nasconde l’«Ambientalista dell’anno», che verrà premiato a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, il 7 dicembre, a conclusione del Festival della virtù civica. Gli otto candidati sono «un estratto dell’Italia in cui credere, quella che dona, costruisce, investe sul bene comune per rispondere ai bisogni della contemporaneità, dalla sfida del clima a quella del rapporto fra i popoli», spiegano Marco Frattodi, Vittorio Gordano e Gian Paolo Minazzi, i coordinatori del Premio, intitolato a Luisa Minazzi, attivista casalese uccisa dal mesotelioma, nel 2010, quando aveva 57 anni.

Luisa era stata direttrice didattica di una scuola primaria che oggi porta il suo nome; già assessore all’Ambiente di Casale Monferrato durante gli anni Novanta, è stata storica esponente del circolo locale di Legambiente, sempre in prima linea nella battaglia giudiziaria contro la multinazionale Eternit, che nel secolo scorso sparse per il territorio la fibra killer. Il premio Minazzi, promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia, è a carattere nazionale e ha trovato casa a Casale Monferrato «dimostrando una volta di più che le grandi battaglie non sono vane se c’è qualcuno disposto a raccoglierne il testimone». Lo scorso anno è stato nominato «Ambientalista dell’anno» don Marco Ricci, giovane parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Ercolano, protagonista della lotta contro le discariche tossiche nel Parco del Vesuvio, risultato il più votato in Italia.

Il Premio si articola in tre fasi: nomination (la giuria preliminare segnala i candidati), scelta dei finalisti (selezionati dal Comitato organizzatore) e voto popolare, a cui tutti possono partecipare. Basta esprimere la propria preferenza tramite il sito www.premioluisaminazzi.it o inviarla – riportando nome, cognome, età e indirizzo – a 2018@premioluisaminazzi.it. Le votazioni si concluderanno nella giornata del 25 novembre.

ECCO, ALLORA, CHI SONO I CANDIDATI finalisti dell’edizione 2018. Vincenzo Cordiano, specialista nel campo dei tumori del sangue, è responsabile degli ambulatori di ematologia generale e oncoematologia di Valdagno (Vicenza); il suo grido d’allarme ha portato il Consiglio dei ministri a dichiarare in Veneto lo stato di emergenza per i Pfas, acidi usati in campo industriale. Giovanni De Feo è, invece, docente di ecologia industriale all’Università di Salerno, nonché divulgatore ambientale, a tempo di rap, amato anche dai più piccoli: il suo progetto educativo «Greenopoli» è, infatti, seguitissimo. Marcello Dondeynaz, insieme al comitato «Ripartire dalle Cime Bianche» di cui è referente, lotta per la tutela di uno degli ultimi lembi incontaminati sul versante meridionale del Monte Rosa e per lo sviluppo di un «turismo dolce». Salvatore Gullì in qualità di commissario prefettizio sta aiutando la comunità di San Luca, in Aspromonte, a guardare al futuro e a non piegarsi alla ‘ndrangheta: in tre anni ha sistemato i conti e avviato alcune azioni condivise dai cittadini. Francesco Panella, dedito da sempre alla tutela delle api, è tra i protagonisti della battaglia che ha portato, a maggio, allo stop della Ue alle tre molecole insetticide più utilizzate al mondo e nocive per questi insetti; dalle api dipende l’impollinazione dell’80% delle specie vegetali. VenTo è la dorsale cicloturistica italiana di EuroVelo 8 e punta a collegare Venezia a Torino per 700 chilometri lungo il Po: una sfida lanciata otto anni fa pensando che «la rigenerazione territoriale si possa ottenere con opere leggere in grado di produrre lavoro nelle aree più fragili». Recup è il settimo candidato: si tratta di un servizio di recupero degli alimenti invenduti nei mercati rionali da donare a chi ne ha bisogno; al posto della «c» nel logo mostra una banana, il progetto è stato lanciato nel 2016, attualmente è attivo in dieci mercati con circa trenta volontari. Guendalina Salimei, architetto, ha, infine, riprogettato in ottica comunitaria il quarto piano del Corviale, nella periferia romana, a Roma, per strapparlo al degrado: ha disegnato un «km verde» con spazi comuni e 110 appartamenti.

LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE dell’«Ambientalista dell’anno», che si terrà nell’aula consiliare del Comune, sarà il culmine del Festival della virtù civica, in programma a Casale Monferrato dal 1 al 7 dicembre. La rassegna si articolerà in vari eventi: convegni, presentazioni di libri, proiezioni di film e documentari, concerti.