Il 27 giugno del 1954, in Guatemala, per difendere gli interessi della multinazionale nordamericana United Fruit Company, la Cia orchestra il colpo di stato contro il governo legittimo di Jacobo Arbenz. Finisce così il ciclo progressista iniziato nel 1944 con la ribellione civico-militare che ha abbattuto la dittatura di Jorge Ubico, durata 14 anni.

La giunta rivoluzionaria di governo, formata da Jorge Torriello, dal colonnello Francisco Javier Arana e dal capitano Arbenz aveva iniziato un processo di riforme democratiche, anti-oligarchiche e antimperialiste che si concretizzeranno nel corso della presidenza di Juan José Arévalo (1945-1951) e di Jacobo Arbenz (1951-1954). Durante quel periodo vengono riconosciuti i diritti civili, politici e sociali agli strati di popolazione precedentemente esclusi. Si mette in marcia la riforma agraria, che abolisce il lavoro forzato e intacca gli interessi chiave delle oligarchie.

Nel contesto della Guerra fredda, l’operazione denominata Pb Success, poi rivelata nei dettagli e negli obiettivi da elementi interni alla Cia, intende evitare che il Guatemala faccia da apripista all’Unione sovietica nell’Emisfero occidentale. E costituisce un’anticipazione all’invasione della Baia dei Porci, tentata contro Cuba (e fallita) nel 1961.