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Serie riflessioni fra «stunz stunz», beat e patatine

Serie riflessioni fra «stunz stunz», beat e patatineDargen D'Amico

Note sparse Dodici tracce, dal rap alla dance, per il ritorno di Dargen D'Amico dopo il successo a Sanremo

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 30 marzo 2022

Dodici tracce, dal rap al semi- cantautorato. Semi perché non si sa più come definire qualcuno che comunque scrive bene e allo stesso tempo pare prenderti in giro. Aggiungete anche il fatto che costruisce brani su una base ritmica da dance floor, uno «stunz stunz» che fa molto dance anni novanta (eh, che tempi quelli). Però Dargen D’Amico scrive bene ed è un dato di fatto.

E non storcete troppo il naso: perché dovreste ascoltare Patatine, amaro dipinto dei quarantenni di oggi e rispondere con la convinzione con cui storcete il naso alla domanda che D’Argen pone Dimmi cosa ci manca? Ascolterete l’album con tranquillità ma certo alla fine sarete meno concentrati sul suo stunz stunz, ovvero il ritmo che in realtà il suo album vi trasmette. Perché vestirsi con sgargianti e coloratissime camicie a fiori, e «stunz stunz» di sottofondo, non vuol dire cantare per forza stupidaggini anzi. A

nzi Dargen è più quegli occhiali scuri che non si leva mai che tutto il resto del vostro «storcere il naso». E poi uno che intona «tu m’ hai levato tutto tranne l’appetito», per me vince sempre.

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