«Senza Respiro» il libro-inchiesta di Vittorio Agnoletto è ora nelle mani della procura di Milano. A consegnarlo è stato lo stesso autore «perché tra le diverse decine di testimonianze, segnalazioni e denunce ci sono degli elementi e dei fatti che penso interessino la magistratura». Due i casi eclatanti.

Il primo – «un fatto di cui ancora non ha parlato nessuno» dice l’autore – porta a Milano, quando con un atto formale datato 23 marzo viene sottratta alle Psal (le unità operative complesse Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) la vigilanza relativa alla sicurezza dei lavoratori nelle Rsa, spostando la competenza ad altro ufficio di Ats. Per diverse settimane le segnalazioni di lavoratori e lavoratrici, salvo rare eccezioni, non hanno portato ad alcuna ispezione nelle Rsa, e una parte del personale Psal viene messo in smartworking, nonostante la criticità della situazione. Il 20 aprile, una nuova circolare, riassegna, su indicazione del prefetto, la vigilanza delle Rsa alle Psal. «Una vicenda grave, perché entrando in Rsa si sarebbero potute verificare per tempo le mancanze e fare le necessarie segnalazioni. Da un punto di vista di sanità pubblica si sono perse quattro settimane. Tempo preziosissimo vista la situazione in cui ci si trovava».

Il secondo caso guarda allo scorso inverno. Diverse testimonianze e segnalazioni di medici ospedalieri e di Medicina Generale dimostrerebbero come il Covid19 circolasse già da fine novembre in Lombardia. Nonostante le segnalazioni fatte da medici e ospedali, attraverso le Ats/Asl non è stato attivato alcun intervento da Regione Lombardia. «La cosa particolare» ricorda Agnoletto «è che se si fosse individuata la presenza del virus già a gennaio le strutture pubbliche avrebbero potuto tranquillamente fare il tampone a tutte le persone con una patologia respiratoria non chiara. Perché la sciagurata circolare del ministero della sanità di fare il tampone solo alle persone che arrivano dalla Cina o a chi è stato in contatto con qualcuno che viene dalla Cina è datata 27 gennaio».

I due casi citati sono i più gravi secondo l’autore che però ci segnala un altro episodio che potrebbe interessare la magistratura il «29 febbraio Evoluzione Medica chiese all’Ordine dei Medici di denunciare Ats di Milano per la mancata messa a disposizione di Dpi. La denuncia non è stata fatta. Ma la documentazione di EV esiste ancora».