«Ora siamo preoccupati, molto preoccupati. Non ci aspettavamo che i grillini votassero contro l’emendamento Marcucci impedendo così di cancellare molti emendamenti ostruzionistici. Speriamo che questo slittamento della discussione fino a mercoledì prossimo porti a un accordo tra le forze politiche che si sono mostrate fin dall’inizio interessate a votare una legge che sia almeno dignitosa. Speriamo che in questa fase di pausa sia Pd, che Sel e M5S possano trovare un punto di incontro in modo da portare avanti una legge che noi abbiamo sempre definito un buon punto di partenza, anche se non rappresenta sicuramente ciò che chiediamo da anni».

Marilena Grassadonia è la presidente delle Famiglie Arcobaleno, l’associazione che riunisce le famiglie omogenitoriali.

Come ieri, anche mercoledì era al Senato insieme ai rappresentanti delle associazioni lgbt per seguire gli sviluppi del ddl Cirinnà, spiazzata anche lei dalla decisione del M5S di non votare il super-canguro. «Ci sembrava una buona possibilità per poter andare avanti molto più velocemente verso l’approvazione delle unioni civili. Così purtroppo non è stato, i grillini hanno fatto la loro valutazione politica che noi rispettiamo ma non condividiamo, perché se è vero che bisogna mettere sul piatto della bilancia quelle che sono le regole parlamentari è anche vero che non si può ignorare quanto c’è sull’altro piatto. E sull’altro piatto ci sono diritti attesi da anni. Nel rispetto ovviamente della democrazia. Questo perché ogni giorno in più, ogni momento che passa aumentano i rischi di vedere questa legge stravolta se non addirittura bocciata. Per cui bisogna fare presto».

Pd e M5S si rimpallano la responsabilità dello stop alla legge.

Ognuno fa il suo gioco politico e non vogliamo entrarci, per quanto ci riguarda la responsabilità è del parlamento intero. Sicuramente quello del M5S è stato un atto forte che ha messo la legge su un percorso più accidentato. Il Pd deve farsi carico di assumersi anche lui della responsabilità di portare a casa una buona legge nel rispetto del persone, soprattutto dei bambini e quindi delle famiglie arcobaleno. E chiediamo il voto palese sull’intera legge per guardare in faccia i parlamentari che voteranno contro la serenità dei nostri bambini.

C’è il rischio che il ddl Cirinnà faccia la fine dei provvedimenti analoghi che l’hanno preceduto?

La paura c’è. Sicuramente questo percorso tortuoso non va a incidere soltanto sulla stepchild adoption ma sull’intera legge. Come associazioni, come attivisti noi facciamo la nostra parte che è quella di chiedere il massimo e di chiederlo con forza facendo allo stesso tempo molta attenzione a quello che succede. La politica deve assumersi la responsabilità di fare la propria parte. Siamo stanchi di aspettare e di essere presi per la giacchetta. La responsabilità è della politica.

La soluzione che a questo punto si profila come la più probabile è lo stralcio della stepchild adoption. Accettereste una legge che non preveda la possibilità di adottare?

Per quanto riguarda le famiglie arcobaleno la stepchild è il cuore della legge. Una legge che non la prevede non ha senso di esistere. Saremmo dei genitori irresponsabili se avallassimo un provvedimento che non tuteli prima di tutto i nostri bambini. Credo che questa sia la posizione che dovrebbe avere ciascun genitore, sia etero che omosessuale. La prima cosa quindi è tutelare i nostri figli e provare a dare loro un futuro più sereno e migliore. Se la legge sulle unioni civili non conterrà nessun riferimento alla stepchild sarà una sconfitta politica, ma soprattutto per la società. Dietro la possibilità di adottare il figlio del partner e quindi di inserire la genitorialità omosessuale nella legge, c’è anche la storia del movimento omosessuale. Per anni siamo stati relegati in un angolo, chiusi in un cassetto con su scritto “sterili”. Invece ci siamo riappropriati della nostra forza, della possibilità di generare, del nostro sentirci ed essere buoni genitori. Non vedere riconosciuto tutto questo sarebbe la sconfitta delle conquiste fatte negli anni dalle persone omosessuali .