Sulla croisette di Cannes si celebrano quest’anno i 55 anni della Semaine de la Critique, la più antica delle sezioni parallele del Festival francese che ha visto l’esordio di decine di grandi registi. A pochi giorni dall’annuncio dei titoli della selezione ufficiale del 2016, anche la Semaine ha comunicato ieri i sette film in concorso, i corti e le proiezioni speciali di quest’anno. Proprio tra quest’ultime troviamo I tempi felici verranno presto, il nuovo film di Alessandro Comodin, regista della provincia di Udine che aveva esordito proprio a Cannes, alla Quinzaine des Realisateurs, con Jagdfieber, il documentario con cui si è diplomato alla Scuola nazionale di cinema di Bruxelles. Due anni dopo, nel 2011, con il suo primo lungometraggio L’estate di Giacomo ha vinto a Locarno il Pardo d’oro – Cineasti del presente. I tempi felici verranno presto, scritto dal regista insieme a Milena Magnani, è una coproduzione italo-francese con il sostegno del fondo per l’audio visivo del Friuli Venezia Giulia e della Film Commission del Piemonte. Un’opera infatti interamente ambientata al confine tra Piemonte e Francia, in una foresta dove si consuma la storia dei tre protagonisti: Arturo e Tommaso – fuggiti dal carcere in tempo di guerra – e Ariane, giovane malata di cancro.

Tra i filmmaker in concorso, anche lo spagnolo Olivier Laxe aveva esordito alla Quinzaine des Realisateurs con Todos vos sodes capitans, del 2010. Il suo nuovo lavoro Las mimosas è come il precedente interamente girato in Marocco, il paese dove il regista ha vissuto per oltre dieci anni. La maggior parte dei film in competizione sono però realizzati da esordienti come il turco Mehmet Can Mertolu, che presenta il suo Album. O la francese Julia Ducornau – già passata dalla Semaine con il cortometraggio Julia, del 2011 – che con Grave racconta la storia della sedicenne Justine, cresciuta in una famiglia di vegetariani e che comincia a mangiare carne proprio quando inizia gli studi di veterinaria.
Nell’ambito delle proiezioni speciali vedremo anche Los pasos del agua del colombiano César Augusto Acevedo, vincitore l’anno scorso della Camera d’or alla miglior opera prima con Un mondo fragile, presentato nella selezione della Semaine de la Critique.

Anche Nadav Lapid, nato e cresciuto a Tel Aviv, è già stato ospite di questa sezione nel 2014 con The Kindergarten Teacher. Nell’edizione del 2016 sarà uno dei membri della giuria presieduta da Valèrie Donzelli, e il suo nuovo film From the Diary of a Wedding Photographer verrà proiettato fuori concorso. Gli altri membri della giuria, che hanno tutti debuttato proprio alla Semaine de la Critique, saranno la regista francese Alice Winocour, il filmmaker americano David Robert Mitchell, e l’argentino Santiago Mitre. I tre cortometraggi di chiusura sono tutti realizzati da attrici al loro esordio dietro la macchina da presa: Bonne Figure della francese Sandrine Kiberlaine, con Chiara Mastroianni e Vincent Lindon, En moi di Laetitia Casta e Kitty di Chloë Sevigny, la storia di una donna che si trasforma in un gatto.

Ad aprire la Semaine de la Critique, il 12 maggio, sarà invece Victoria, secondo film Justine Triet in cui la protagonista Victoria, avvocatessa penalista, difende l’amico David in un processo per omicidio il cui unico testimone è un cane.