Saranno Antonio Piazza e Fabio Grassadonia ad aprire la cinquantaseiesima edizione della Semaine de la Critique del Festival di Cannes, con il loro secondo film Sicilian Ghost Story: «Un incrocio di generi diversi, che combina sguardo politico, fantasia e storia d’amore» ha detto Charles Tesson, direttore della sezione parallela del Festival di Cannes dove nel 2013 era stato presentato l’esordio dei due registi italiani, Salvo.

«Come diceva Leonardo Sciascia – hanno scritto nella presentazione di Sicilian Ghost Story Grassadonia e Piazza – ’La Sicilia è tutta una fantastica dimensione e non ci si può star dentro senza fantasia’. La collisione fra un piano di realtà e un piano fantastico ci ha fatto riconoscere gli elementi che da tempo avevamo davanti agli occhi: un fantasma e la colpa di un mondo che sopprime bambini». Il film è infatti la storia di due ragazzini di tredici anni: Giuseppe – che scompare – e la sua compagna di classe Lucia, determinata a ritrovarlo.

Nel concorso di quest’anno la maggior parte dei titoli sono invece opere prime, come Ava di Léa Mysius, regista francese al festival anche come co-sceneggiatrice di Les fantômes d’Ismaël, il film di Arnaud Desplechin scelto per l’apertura di Cannes 70. Un’altra opera prima in concorso alla Semaine sarà Oh Lucy di Atsuko Hirayanagi, lavoro tratto da un precedente cortometraggio – la storia di una cinquantacinquenne single impiegata in un ufficio di Tokyo – che la regista giapponese aveva presentato nella selezione della Cinéfondation nel 2015.                                      

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Anche Marcela Said, regista cilena in concorso con Los Perros, era già stata a Cannes con il suo film d’esordio dal titolo El verano de los peces voladores, presentato nel 2013 alla Quinzaine des Realisateurs. Los perros, realizzato con il supporto di Films in Progress del Festival di San Sebastian. è la storia d’amore tra una donna dell’alta società cilena e un colonnello in pensione (Alfredo Castro) sotto processo per l’omicidio di dissidenti ai tempi della dittatura.

Ali Soozandeh porterà alla Semaine il film d’animazione Teheran Taboo, la storia – ambientata nella capitale iraniana – della madre di un bambino muto di cinque anni, che per vivere e potersi permettere il divorzio dal marito lavora come prostituta e infermiera.
Makala è invece il debutto nella finzione di Emmanuel Gras – già autore insieme a Aline Dalbis di 300 hommes, documentario sui senzatetto di Marsiglia presentato al Cinéma du Réel nel 2014.
A chiudere fuori concorso la Semaine de la Critique sarà Brigsby Bear di Dave McCary, regista americano che lavora al Saturday Night Live qui al suo primo lungometraggio. Protagonista un uomo orfano del suo show televisivo preferito, di cui era l’unico spettatore.