Una lunga rincorsa durata più di due mesi e ieri è arrivata l’ufficializzazione della nomina di Ciro Borriello ad assessore del comune di Napoli con le deleghe allo sport, impianti sportivi, arredo, decoro e riqualificazione urbana, qualità della vita e aree abbandonate, toponomastica e agricoltura urbana. L’ingresso dell’unico consigliere di Sel nella squadra di Luigi de Magistris sancisce ufficialmente il patto tra gli arancioni e il partito di Nichi Vendola in vista delle regionali. Esce Monia Aliberti, rimasta in carica meno di un anno: le sue deleghe (immagine della città e comunicazione) vanno al sindaco, con cui continuerà a collaborare. Un avvicendamento atteso da tempo, frenato dalla questione quote rosa: la presenza delle donne in giunta scende al di sotto di un terzo, questo farà scattare l’intervento della giustizia amministrativa per imporre il riequilibrio di genere che tuttavia potrebbe non arrivare comunque visto che tra un anno si vota.

Dagli attriti con Vendola all’alleanza, è il sindaco a spiegare che l’accordo è stato fortemente voluto dalla segreteria cittadina e da lì si è lavorato per ricomporre il quadro con il livello regionale e nazionale. Con il nuovo perimetro della maggioranza, ha detto de Magistris, «siamo tra le grandi città d’Italia quella più a sinistra. Un’esperienza politica unica e plurale». La pluralità è assicurata dall’appoggio del presidente Raimondo Pasquino, garante del patto tra sindaco e centristi. Il gruppo consiliare di Sim alla fine ha scelto di non entrare in giunta, puntando alla creazione di una realtà a sinistra del Pd con cui presentarsi alle regionali di primavera.
Il nuovo contenitore dovrebbe raccogliere l’area degli arancioni, la Federazione della sinistra, Pdci, Patto per il lavoro, Sim e Sel. De Magistris un partito non ce l’ha più così ha inaugurato il 2015 creando con il fratello l’associazione Dema: «Alle regionali diremo la nostra e poi il mio obiettivo principale è rivincere alle elezioni metropolitane del 2016». Dopo tre anni e mezzo di collaborazione gratuita, con relative polemiche, all’organizzazione di grandi eventi per Napoli, De Magistris junior chiude il rapporto con il comune per impegnarsi nell’associazione: «Claudio – ha spiegato il sindaco – ha avuto un ruolo determinante nella campagna elettorale che mi ha portato a essere eletto. Insieme realizzeremo un luogo in cui proseguire l’attività politica».

Resta il nodo Pd. Al momento in casa democrat si è arrivati al secondo rinvio delle primarie tra il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e l’eurodeputato Andrea Cozzolino. L’ultima data sul tavolo è il primo febbraio ma la speranza è che in una ventina di giorni venga fuori un candidato della provvidenza che scongiuri le primarie. Un miracolo atteso da mesi e che non pare all’orizzonte. Se si arrivasse alla sfida tra i due, probabilmente a sinistra andrebbero alle regionali da soli alzando il tiro contro il Pd per cercare di raggiungere la soglia del 3%, necessaria per entrare in consiglio. La replica dei democrat è affidata alla deputata campana Valeria Valente: «De Magistris ci riprova. L’alleanza con Sel diventa preoccupante se pensata, voluta e utilizzata, assieme all’associazione politica Dema, in vista di un attivismo personale del sindaco alle prossime regionali. Un conto è contribuire col proprio sostegno al successo delle forze politiche che si oppongono al centrodestra; un altro è ritagliarsi un ruolo da protagonista».