Il no alla fiducia al governo Renzi, votata ieri a Montecitorio, era scontato. Ma è il voto finale sul provvedimento degli 80 euro che ieri notte, in una drammatica riunione dei deputati, ha spaccato quasi a metà il gruppo di Sel.

L’ala ’migliorista’ ha annunciato la sua intenzione di votare sì già sabato scorso all’assemblea nazionale: «Nessuna drammatizzazione», aveva risposto Nichi Vendola, «discutiamone con laicità. Ma poi rispettiamo la decisione di tutti». Mentre il manifesto chiude il confronto va avanti. Ma l’aria che tira, nonostante la pacificazione di sabato (solo in dieci si sono astenuti sulla relazione del governatore) non è buona.

Dopo il passaggio al Pd del deputato calabrese Nando Ajello, ieri è stata la volta del salernitano Michele Ragosta. Anche lui si iscrive al Pd. Insieme a un consigliere regionale e una trentina di dirigenti campani, scontenti della lista Tsipras cui Vendola non ha chiuso le porte.