Tutto si decide questo sabato, nell’ultima giornata. Si giocano Italia-Galles (Dmax, 13.30), Scozia-Irlanda (Dmax, 15.30) e Inghilterra-Francia (18.00, DMax). Tre sfide da seguire fino alla fine perché ognuna di esse può essere decisiva.  La vittoria nel torneo del Sei Nazioni vede in corsa tre squadre appaiate. Sono Inghilterra, Irlanda e Galles, tutte a 6 punti. In teoria ce la potrebbe fare anche la Francia (4 punti) ma soltanto se battesse con ampissimo scarto gli inglesi e se gallesi e irlandesi perdessero, cosa improbabile. A quota 2 punti c’è l’Italia, a zero la Scozia in odore di cucchiaio di legno. Se tutte e tre le squadre capolista oggi vincessero, a decidere la classifica sarà il quoziente, che al momento è questo: + 37 l’Inghilterra, + 33 l’Irlanda, + 12 il Galles.

Ma vediamo le sfide sul campo, una per una. Si comincia con Italia-Galles, allo stadio Olimpico. Domenica scorsa, contro i galletti francesi, la squadra azzurra è letteralmente sprofondata. E’ finita 0-29. Nulla era salvabile o giustificabile di ciò che la nostra nazionale, che pure era reduce dal successo in trasferta sugli scozzesi, ha fatto vedere nel corso degli ottanta minuti di gioco. Non la prima mezz’ora all’attacco senza che un solo punto fosse messo a segno, non la mancanza di idee nelle opzioni tattiche, non il crollo progressivo del pacchetto di mischia mentre i francesi prendevano il largo. Disastrosa le media dalla piazzola: nessun penalty ha centrato i pali. E se non cominci a mettere a segno i calci piazzati, a questo livello non hai speranza.

Ancora una volta l’Italia non è riuscita a dare continuità alle sue prestazioni. Gioca bene un paio di partite ma poi crolla. Oggi c’è il Galles, una macchina da guerra che ha in mente un unico obbiettivo: vincere con uno scarto il più largo possibile, segnare una valanga di punti e poi aspettare il verdetto degli altri due campi. Sconfitti in casa nella prima giornata (Inghilterra), i gallesi si sono ripresi splendidamente: vittorie con la Scozia, poi la Francia e sabato scorso l’Irlanda, ogni volta migliorando un po’. Il suo gioco è semplice ma efficace: assalti frontali, avanzamento, demolizione delle difese avversarie. Pochi, pochissimi calci di spostamento: si punta a mantenere il possesso dell’ovale. E quando arriva la punizione c’è il piede di Leigh Halfpenny, preciso da qualsiasi distanza. Un solo cambio rispetto alla formazione di una settimana fa, quello di Bob Evans in prima linea al posto dell’infortunato Samson Lee.

Quattro cambi invece per l’Italia. Il capitano Sergio Parisse non ce l’ha fatta a recuperare e al centro della terza linea viene spostato Samuela Vunisa, mentre Mauro Bergamasco fa il suo ingresso come flanker sul lato aperto. Kelly Haimona rientra titolare in regia e sarà lui a calciare le punizioni, speriamo con medie realizzative migliori di quelle mostrate nelle recenti presenza in azzurro. In prima linea Michele Rizzo prende il posto di Aguero e Martin Castrogiovanni viene richiamato d’urgenza per puntellare il fianco destro della prima linea. Giocano: McLean; Sarto, Morisi, Masi, Venditti; Haimona, Gori; Vunisa, Bergamasco, Minto; Biagi, Furno; Castrogiovanni, Ghiraldini, Rizzo.

A seguire la sfida di Edimburgo tra Scozia e Irlanda. I padroni di casa hanno finora perso sempre, e la sconfitta con l’Italia ha lasciato il segno. Per evitare il cucchiaio di legno devono vincere ma riuscire a farlo contro questa Irlanda, la sua difesa arcigna e un gioco poco appariscente ma molto redditizio, sembra davvero impresa ardua. Anche la nazionale del trifoglio ha bisogno non solo di vincere ma di recuperare quei 4 punti del quoziente che la separano dagli inglesi. Finora l’Irlanda ha segnato solo quattro mete e ne ha incassate due: peggior media realizzativa ma miglior difesa. La differenza l’hanno fatta i calci di Jonathan Sexton. Ce la faranno, i ramarroni verdi, a segnare tanti punti? I bookmakers dicono di no e puntano sugli inglesi.

Ed eccoci a Londra, dove nel tardo pomeriggio si disputa, l’ultima, decisiva partita. Sul sacro campo di Twickenham, fortezza e tempio del rugby, si sfidano Inghilterra e Francia. Nonostante la vittoria a Roma, i bleus sono delusissimi per come vanno le cose: brutto gioco, scarse certezze, senso di precarietà. Ma l’idea di sgambettare i “cari nemici” è di quelle che fanno gola. E dunque nessuna Entente Cordiale. Il XV della Rosa segna molto (11 mete), ha dei trequarti fantastici ma ogni tanto si perde, e soprattutto perde la necessaria cattiveria. Ha la miglior rosa di giocatori di tutto il torneo, cambi di gran qualità e guarda ai mondiali di autunno. Intanto però deve vincere qui, oggi, e farlo bene.