Sei feriti, di cui tre sono gravi, e un morto – lo stesso attentatore, ucciso dalla polizia, il cui nome è coperto da anonimato – è il bilancio di un attacco terroristico avvenuto ieri in un supermercato nella zona ovest di Auckland, in Nuova Zelanda.

L’ATTENTATORE – un cittadino cingalese che viveva in Nuova Zelanda dal 2011, definito dalla prima ministra Jacinda Ardern un «violento estremista» – era un simpatizzante dell’Isis ma non risulta una sua affiliazione diretta con il gruppo terroristico. «Era un lupo solitario», ha aggiunto Ardern, che ha anche spiegato come l’uomo fosse sotto controllo costante della polizia dal 2016, quando sono emerse le sue «simpatie» per lo Stato Islamico. Anche quando ieri è entrato nel supermarket di Auckland dove ha accoltellato 6 persone era seguito della polizia, che gli ha sparato dopo che ha tentato di aggredire un agente.

«Ciò che è accaduto oggi è spregevole», ha commentato la prima ministra. «È opera di un individuo, non di una fede religiosa, né di una cultura o un gruppo etnico». Il Guardian riporta che quest’anno l’autore dell’attentato aveva ricevuto una condanna per essere stato trovato in possesso di materiale di propaganda dell’Isis che incoraggiava atti di violenza e terrorismo.