La senatrice a vita Liliana Segre ha declinato l’invito del leader leghista Matteo Salvini a partecipare a un’iniziativa contro l’antisemitismo prevista il 16 gennaio per una «serie di impegni legati al Giorno della Memoria». «Apprezzo l’iniziativa sull’antisemitismo, un problema che si riaffaccia virulento nelle cronache del nostro tempo in tanti Paesi d’Europa e del mondo intero. Ritengo però che non si debba mai disgiungere la lotta all’antisemitismo dalla più generale ripulsa del razzismo e del pregiudizio che cataloga le persone in base alle origini, alle caratteristiche fisiche, sessuali, culturali o religiose» ha scritto Segre in un messaggio. «Questa visione – ha aggiunto Segre – mi pare tanto più necessaria in questa fase storica, in cui le condizioni di disagio sociale spingono tanti ad indirizzare la propria rabbia verso un capro espiatorio, scambiando la diversità per minaccia». «Ricordo con piacere la convergenza delle nostre riflessioni sui rischi di imbarbarimento della società e sulla necessità di fare qualcosa, ciascuno nel proprio ambito ed a partire dalla propria sensibilità, per farvi argine. Confido – è la conclusione – che il vostro convegno potrà dare un contributo in questo senso e che anche nella Commissione contro lo hate speech deliberata dal Senato si potrà realizzare una fattiva collaborazione nell’interesse generale del popolo italiano». La Lega, insieme alle destra, si è astenuta con motivazioni futili e strumentali sul voto alla commissione proposta da Segre in polemica con la dichiarata intenzione di agire anche contro il razzismo. «La capisco, la ringrazio per la risposta» ha detto Salvini che, di nuovo, ha cambiato il piano dell’argomentazione, introducendo il tema di una «grande campagna in difesa di Israele».