Come si sa il Quaderno 25 è il luogo in cui, più organicamente che in ogni altra parte del suo corpus teorico, Antonio Gramsci affronta il tema del subalterno. Sono otto paragrafi intitolati Ai margini della storia. Storia dei gruppi sociali subalterni. I due poli tra i quali si muove Gramsci sono da una parte la soggezione dei subalterni all’interno di un ordine egemonico che istituisce una gerarchia di potere articolata in precise determinazioni storiche e, dall’altra, i margini di autonomia che, rispetto a quest’ordine, i subalterni conservano.

MARGINI che lo «storico integrale» è chiamato a indagare secondo un metodo che tiene strettissimo, come sempre in Gramsci, il nesso tra analisi storica e teoria. «Ogni traccia di iniziativa autonoma da parte dei gruppi subalterni – scrive Gramsci nel Quaderno 25 con l’obiettivo di definire i criteri metodologici corretti per una storia dei gruppi subalterni – dovrebbe essere di valore inestimabile per lo storico integrale». E richiamando il carattere disorganico delle culture espresse dai gruppi subalterni, Gramsci aggiunge: «Da ciò risulta che una tale storia non può essere trattata che per monografie e che ogni monografia domanda un cumulo molto grande di materiali spesso difficili da raccogliere».
Da questa riflessione gramsciana è nata l’idea dell’«Associazione culturale casa natale Antonio Gramsci» di Ales di dare vita a un centro di documentazione sulle culture subalterne in Sardegna e nel resto d’Italia dagli anni Sessanta del Novecento a oggi. «Una collezione di materiali che testimonino dell’autonomia delle realtà subalterne», spiega Ignazio Ibba, presidente dell’associazione.

IDEA che si è ora concretizzata nella nascita dell’«Archivio partecipato delle sottoculture popolari», un insieme organizzato e consultabile – sia in loco sia attraverso una piattaforma online di prossima realizzazione – di documenti, dischi, fanzine, riviste, giornali, grafica e fumetti. «La raccolta – dice Ibba – sarà un continuo work in progress e si avvarrà della partecipazione volontaria di tutti coloro che, privati o istituzioni pubbliche, vorranno donare testimonianze significative della produzione culturale regionale, nazionale o internazionale del periodo oggetto del nostro progetto di archivio».
L’«Archivio partecipato delle sottoculture popolari» è ad Ales, in un edificio di fronte alla casa natale di Gramsci. Per sapere come partecipare alla raccolta del materiale si può vedere il sito www.aimarginidellastoria.org.