Acquatico, irraggiungibile: se le parole hanno un senso e una forza, nonostante l’inutile frastuono che ci accerchia da ogni dove , allora non sarà un caso che siano proprio queste quelle che aprono il disco che vede il pianista inglese Pat Battstone accompagnato da Marialuisa Capurso alla voce ed altri marchingegni, Adolfo LaVolpe a chitarra, live electronics ed oggetti, Mariasole de Pascali ai flauti, Francesco Massaro a sassofoni clarinetti e pataphysical devices e Giacomo Mongelli a batteria e percussioni. Un incipit teatrale (The Red Crest) poi una suite in tre movimenti (Fragments of an apparently sleeping volcano) con gli strumenti circospetti a fare timidamente capolino dal silenzio per poi aprirsi al caos ed a domande che sanno dello Steve Lacy più avventuroso. The Indian Risciò è un esercizio riduzionista, Hot Match tambureggia, incespica e si rialza, tra segnali morse e labirinti informalissimi in cui la voce aggiunge mistero al mistero, in Wet War il clima è quello dei migliori e più rarefatti Art Ensemble immaginandoseli con Paul Bley al piano.Sull’enigmatico carillon di Chiudere con cura, cala il sipario su un lavoro imprendibile e coraggioso.