I gesti, il sonoro e le arie d’Opera solo immaginate, il fumo che invade lo schermo evocando il tempo in cui al cinema si fumava, la sagoma di rose in primissimo piano tra testiere di ferro battuto, lo svenimento degno di Morel, ripetuto e ancora ripetuto tra tende di canne sottili, le stampelle, le tende appese al vento come bandiere medievali, i mosaici di forme geonmetriche a volerci comunicare qualcosa di esoterico: ecco che Carmelo Bene con «le sublimi insensatezze disseminate in terra del sud», torna ad illuminare il festival di Pesaro, nelle undici ore e mezzo di girato che Fulvio Baglivi (l’«Heinrich Schliemann del cinema») riporta alla luce nella sezione «Nostra Signora dei Turchi» da lui curata in occasione della 54a edizione della Mostra del Nuovo cinema (16-23 giugno) diretta da Pedro Armocida.
IL CONTROTIPO
Si tratta di materiali ritrovati alla Microstampa depositati presso la Cineteca Nazionale, era il girato dei giornalieri in bianco e nero, controtipo (negativo ricavato da positivo) stampato per le lavorazioni: le undici ore e mezzo si potranno vedere alla «Pescheria», costituiscono quasi una seduta spiritica per incontrare nuovamente il Maestro, evocazione da sala di montaggio, quando ancora si faceva al buio della moviola.
Nostra Signora dei Turchi premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia 29, quella del ’68 diretta da Chiarini, l’edizione della contestazione, girato in pellicola 16mm Ektachrome – mai così stropicciata a bella posta, calpestata, rigata, come raccontava Lydia Mancinelli – e poi gonfiato a 35mm. La copia (ancora oggi è quella del dvd) è di 124 minuti tagliata su richiesta del direttore di venti minuti per non «sforare» nella programmazione e fu poi riproposta nella versione integrale a Venezia quarant’anni dopo con le scene tagliate in cui Carmelo Bene si trasformava in frate.
Un regalo più che simbolico per il pubblico itinerante di Pesaro, una apparizione sparizione tra i teschi dei martiri di Otranto, un procedere a stento sull’orlo del precipizio, punto fermo nella visione. Nostra Signora dei Turchi resta sullo sfondo a segnare il punto di svolta del cinema italiano, forse tra i pochissimi film italiani che sappiano ancora comunicare lo spirito del 68.
SPERIMENTAZIONE
Il nuovo Cinema, segno distintivo del festival di Pesaro che si svolge tra il Teatro Sperimentale e il Centro Arti Visive Pescheria, la piazza del Popolo e il Cinema in spiaggia, continua a mostrare segnali in tutte le altre sezioni del festival, passa per la saletta dove si proietta «Satellite, visioni per un cinema del futuro», l’appuntamento con 20 opere italiane a bassissimo budget extra formato di produzione indipendente; «Sperimentare il ’68» un anno fatidico anche per il festival di Pesaro, quando si ebbe la prima contestazione all’interno di un festival con intervento della polizia alle porte del cinema Sperimentale: si terranno le lezioni di storia di Federico Rossin con una serie di film tra cui Org di Fernando Birri, il padre del cinema latinoamericano recentemente scomparso, girato tra il 1967 e il 1978, un infinito lavoro di montaggio e di invenzione, Umano non umano di Mario Schifano (’69), Back and Forth di Michael Snow (1969), Dionysus in ’69 di Brian De Palma e Richard Schechner (1970), Reality Invisible di Robert Fulton (1971); la «Personale Mrc’O» prima in Italia (a cui dedichiamo le pagine successive) pseudonimo del regista francese Marc-Gilbert Guillaumin (classe 1927) con sue opere da lui rivisitate in digitale e con Les Idoles interpretato da Pierre Clementi e Bulle Ogier (montaggio di Jean Eustache) restaurato dopo cinquant’anni.
LE CINEASTE
Il festival si apre (non a caso) con Hollywood Party di Blake Edwards interpretato da Peter Sellers, nelle serate successive ci sarà la proiezione in piazza di sei film tra opere prime e seconde in concorso. Quest’anno il festival ha come evento speciale la grande rassegna dedicata alle donne nel cinema italiano che hanno realizzato film complessi da cui emergono le grandi trasformazioni della nostra società, uno sguardo che ha saputo imporsi sullo schermo con autentica novità. Ci saranno incontri con le protagoniste (tra cui Sonia Bergamasco, Laura Bispuri, Giada Colagrande, Tea Falco, Ilaria Fraioli, Lucia Mascino, Ludovica Rampoldi, Roberta Torre, Silvia Calderoni) e interventi raccolti nel libro «We Want Cinema Sguardi di donne nel cinema italiano» (ed. Marsilio) di cui pubblichiamo qui accanto una breve anticipazione. Un focus su altre cineaste è quello dedicato alla tradizionale sezione delle registe russe.
LA SPIAGGIA
«Corti in mostra» è una ricognizione dedicata all’animazione contemporanea con la personale di Beatrice Pucci, «70 anni di carriera omaggio a Carlo Delle Piane» che ricorderà anche la sua esperienza con Ermanno Olmi con cui ha girato un episodio di Tickets»; «Cinema in spiaggia» uno schermo al mare dove vedere tre film di ambientazione balneare (Il Sorpasso, La ragazza con la valigia, Amarcord) in collaborazione con il Centro Sperimentale, il «Muro del suono – Dopofestival» cinque serate a mezzanotte a Palazzo Gradari a cura di Anthony Ettorre. Film di ciusura Diva! di Francesco Patierno.