Alla fine l’Uefa ha ceduto. Anzi no. Continua il teleromanzo – grottesco – a puntate che sta mandando in onda il calcio europeo. L’Uefa che muove le fila di Champions ed Europa League, ha deciso ancora una volta di non sospendere le competizioni. In campo l’Europa League ieri sera, la decisione finale sull’esito delle Coppe europee sarà presa il 17 marzo, dopo l’incontro degli stakeholder del pallone, compreso il sindacato mondiale dei calciatori, FIFPro, per discutere anche degli Europei 2020, al via il 12 giugno, che dovrebbero essere rimandati al 2021, consentendo l’epilogo dei campionati nazionali.

MA – COME ampiamente previsto – il Coronavirus scuote all’interno anche il calcio nazionale, con la scoperta dei primi atleti positivi. La Juventus ha annunciato nella tarda serata di mercoledì quella di Rugani, asintomatico e posto subito in quarantena così come tutta la squadra bianconera (ad eccezione di Ronaldo che invece è in Portogallo). In quarantena finisce anche tutta l’Inter che aveva affrontato a Torino la squadra campione d’Italia domenica scorsa: resterà isolata per 14 giorni. Sempre  in Italia, la Sampdoria ha comunicato ieri che in pausa forzata si trova Manolo Gabbiadini, l’attaccante ex Atalanta e Napoli, trovato positivo dopo la prova del tampone. Una catena infinita, perché anche il Verona – che aveva affrontato i doriani a Marassi domenica – si avvia alla quarantena. O più precisamente all’auto isolamento, così comporta infatti l’applicazione del protocollo previsto in questi casi. Tra i club .europei, ci trasferiamo in Spagna, il Real Madrid è sotto chiave (positivo un giocatore della squadra di basket e quindi sospese anche Eurolega ed Eurocup), sono così ufficialmente rinviate Juventus-Lione e Manchester City-Real Madrid. E anche Barcellona-Napoli non si giocherà per il blocco aereo imposto dalla Spagna all’Italia che impedirà il volo ai campani per la Catalogna. La vergogna, dunque, non conosce fine. Morti, contagi, quarantene, paesi economicamente in ginocchio, l’Oms che certifica la pandemia. Eppure in una parte d’Europa le competizioni non si fermano, nonostante il boom di positivi. In Premier League ci si prepara a un weekend di gare a porte chiuse, dopo che tre calciatori del Leicester sono risultati positivi al Virus, come ha rivelato il tabloid The Sun. La Liga spagnola ha deciso di fermarsi per due turni, in campo la Bundesliga, mentre anche il campionato francese, la Ligue 1, sarà in campo senza tifosi nel weekend.

SI FERMANO i campionati in Olanda, Portogallo e Stati uniti. Ha deciso di fermarsi – fra le altre discipline sportive – la Formula 1, che ha sospeso il primo Gran premio della stagione in Australia (la gara era in programma per domenica) per la positività confermata di un meccanico della McLaren, che già aveva deciso di ritirarsi dalla prova di Melbourne. Lewis Hamilton, sei volte campione in carica con la Mercedes, era stato molto critico con la FIA, dominata solo dalla logica del denaro. Sino alla decisione di non correre.

INTANTO negli Stati uniti l’avanzare del virus – minimizzato fino all’altro ieri dal presidente Trump che ha ora chiuso le frontiere con l’Europa – ha provocato lo stop della Nba, almeno per un mese, dopo la positività riscontrata al francese degli Utah Jazz, Rudy Gobert e poi al compagno di squadra Donovan Mitchell. La Lega era già preparata a far giocare diverse partite a porte chiuse. A breve dovrebbe essere annullata la fase finale del torneo di basket collegiale (Ncaa), nota anche come March Madness, la Follia di Marzo. E anche il tennis si mette in pausa: sei settimane senza tornei del circuito Atp Tour.
Infine, il paradosso: il Wuhan Zall, club di calcio cinese è infatti bloccato in Andalusia per il Virus dilagante a Oriente, ora scappa in patria per sfuggire all’ondata di casi scoppiati in Spagna…