Per adesso siamo ancora al livello delle buone intenzioni e tutte da verificare, ma l’Europa sembrerebbe essersi finalmente svegliata decidendo di fare qualcosa per sbloccare lo stallo in cui si trovano da giorni le navi Sea Watch e Sea Eye con il loro carico di migranti.
Dopo l’apertura fatta mercoledì sera dal governo olandese, ieri a farsi avanti sarebbero state Francia e Germania dicendosi pronte ad accogliere una parte dei 49 migranti tratti in salvo nel Mediterraneo dalle due ong tedesche. Per quanto riguarda Parigi, la notizia è stata anticipata da Le Monde e ripresa nella giornata dai media francesi e sebbene manchino conferme ufficiali da parte dell’Eliseo, il quotidiano cita fonti vicine al presidente Macron secondo le quali la decisione sarebbe stata presa «nel contesto di uno sforzo europeo e per le persone che necessitano protezione». Stessa motivazione che avrebbe mosso anche Berlino, almeno stando a quanto dichiarato mercoledì sera da un portavoce del governo tedesco.

Finora, come detto, si tratta soltanto di parole, dietro le quali è però possibile intravvedere il lavoro del commissario Ue per l’Immigrazione Dimitris Avramopoulos che in questi giorni, stando a quanto si è appreso ieri, avrebbe contattato personalmente alcuni capi di Stato e di governo sollecitandoli a intervenire per consentire di poter sbarcare in sicurezza quanti si trovano a bordo delle navi. «Serve una maggiore solidarietà da parte di tutti gli Stati membri e la situazione dimostra ancora una volta che è urgente trovare soluzioni sostenibili», ha spiegato una portavoce della Commissione europea.

Intanto, dopo il rifiuto di Malta, Italia e Spagna ad aprire i porti, Sea Watch è giunta ormai al suo tredicesimo giorno di navigazione in attesa di sapere dove sbarcare i 32 migranti che si trovano a bordo, tra i quali anche tre bambini, tre adolescenti non accompagnati e quattro donne, provenienti da Nigeria, Libia e Costa d’Avorio. Una situazione difficile, resa ancora più complicata dal fatto che la nave non è attrezzata per ospitare un numero così alto di persone per un lungo periodo, oltre che dalle cattive condizioni del mare. Una situazione che non sembra preoccupare Matteo Salvini: «La Sea Watch e la Sea Eye sono due navi tedesche, non capisco perché debbano arrivare in Italia. Ogni sbarco è u incentivo agli scafisti per continuare il loro sporchi traffici», ha detto il ministro.