È passata quasi una settimana dalla prima richiesta di un porto di sbarco ma per la Sea-Watch 3 non c’è ancora nessuna indicazione da parte delle autorità italiane. «Costringere dei naufraghi ad attese estenuanti prima di riconoscere il loro diritto a sbarcare in un porto sicuro è una prassi indegna di un paese civile. Sulla nostra nave ci sono più di 200 minori, quasi tutti non accompagnati, e molti bambini piccoli. Il più giovane ha compiuto tre settimane di vita a bordo», afferma la portavoce di Sea-Watch Tiziana Cauli.

L’Ong è arrivata nella zona di ricerca e soccorso alla vigilia di Natale e ha tratto in salvo 446 migranti. Sei sono stati evacuati d’urgenza per ragioni sanitarie nei giorni scorsi. Gli altri sono ancora in attesa sul ponte, esposti alle intemperie. «Queste persone hanno diritto di sbarcare in un porto sicuro nel più breve tempo possibile», afferma la capomissione Mattea Weihe. Alla richiesta della Ong si è associato anche il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna e i parlamentari Erasmo Palazzotto (LeU) e Gregorio De Falco (Gruppo misto). Quest’ultimo ha anche invitato il capitano della nave a fare ingresso in porto.

Intanto ad Augusta è terminato, dopo due giorni, lo sbarco dei 558 naufraghi soccorsi dalla Geo Barents di Medici senza frontiere. Sono tutti risultati negativi ai tamponi per il Covid-19. Trascorreranno comunque il periodo di isolamento sanitario tra le navi quarantena e i centri a terra.

UPDATE 31/12/2021, H 09:20

Alla Sea-Watch 3 è stato assegnato il porto di Pozzallo