In un tweet mattutino Trump ha affermato di avere il potere di dare la grazia a se stesso per eventuali reati federali, ma di non averne motivo, in quanto non ha commesso illeciti. Un’asserzione duramente contestata dai costituzionalisti e non testata dai tribunali, ma Trump e il suo avvocato Rudolph Giuliani ne sono certi. Come lo sono del fatto che la nomina di Robert Mueller, avvocato speciale nel caso Russiagate, sia incostituzionale.

A lungo Trump ha evitato di sfidare direttamente il consulente speciale; i suoi avvocati all’epoca sostenevano che la cosa migliore da fare era cooperare pienamente ed evitare critiche pubbliche. Evidentemente il nuovo team guidato da Giuliani pensa che lo scontro diretto sia invece vincente. Il presidente tenta di minare la base giuridica delle indagini che devono appurare se le persone coinvolte con la sua campagna siano entrate in contatto con i russi per agevolarla, e se qualcuno abbia cercato di coprire le loro attività. I tweet arrivano appena un giorno dopo le dichiarazioni all’HuffPost in cui Giuliani afferma che Trump finché è in carica è di fatto immune da ogni procedimento giudiziario, e che potrebbe persino sparare all’ex direttore dell’Fbi senza rischiare accuse.