Qualche numero: Maigret è il soggetto di 75 libri venduti in 853 milioni di esemplari in tutto il mondo, nonché di decine di adattamenti cinematografici e televisivi. Nei panni dell’infallibile commissario uscito dalla penna di Georges Simenon si sono calati attori del calibro di Jean Gabin, Bruno Cremer mentre da noi – a distanza di cinquant’anni – è ancora avvolta nel mito l’interpretazione di Gino Cervi. È con sorpresa quindi che arriva ora anche una sorprendente – quanto riuscita – incarnazione ad opera di Rowan Atkinson, meglio noto come l’iconico Mr Bean protagonista di una serie di sit com tv e di tre fortunati lungometraggi.

Perché a Maigret, Atkinson regala dei tratti di inusitata malinconia, attraverso una recitazione trattenuta eppure ricca di sfumature. Ambientato nella Parigi degli anni ’50 – ricreata a Budapest dove è stato ricostruito il quartiere di Montmartre, la nuova serie composta da quattro film di novanta minuti ciascuno prodotta dall’inglese Itv (la stessa di Downton Abbey) è stata acquistata per l’Italia su laF (Sky Canale 139). Il primo episodio – La trappola di Maigret è andato in onda venerdì scorso, stasera alle 21.10 arriva il secondo – Il morto di Maigret, una storia nera che affianca un misterioso omicidio e una efferrata serie di stragi in alcune fattorie francesi.

«È una delle interpretazioni di Maigret più veritiere di sempre – ha dichiarato John Simenon, il figlio dello scrittore e produttore esecutivo della serie- ciò che conta è l’espressione di empatia e sensibilità, più importante di qualunque altro elemento». «Avevo molte perplessità – racconta in alcune interviste Atkinson – sul fatto di interpretare Maigret. Mi sono confidato con il mio amico Richard Curtis (il regista britannico, ndr) che mi ha detto ’Ti renderai conto di interpretare un personaggio più vicino a te stesso di quanto tu abbia mai fatto prima’. E aveva ragione».

A gennaio e febbraio gli altri due episodi inediti che hanno fatto registrare una media di 6 milioni e mezzo di spettatori in Inghilterra. s.cr.