Di questi giorni la notizia dell’avvio del programma Amazon Business per le Librerie dedicato ai rivenditori di libri. Sul sito, dove ci si può registrare gratuitamente, si legge: «800mila titoli immediatamente disponibili, sconti fino al 35% sui libri di varia e fino al 12% sui testi scolastici e resi gratuiti fino a 120 giorni».

LA NOTIZIA ARRIVA pochi giorni dopo l’approvazione alla Camera della nuova legge sulla lettura, che prevede un tetto massimo del 5% per gli sconti sui libri. Un inasprimento della legge Levi che fissando quel tetto al 15% mirava a proteggere le piccole librerie limitando gli sconti più estremi che solo gli e-store e le grandi catene potevano permettersi. Ma per Ali (Associazione librerie italiane) e Adei (Associazione degli editori indipendenti) non era sufficiente: i librai, che hanno contestato la legalità di ogni punto percentuale di sconto come questione di sopravvivenza, trovano accesso a un vantaggio economico diventando clienti del nemico che hanno fin qui combattuto a colpi di leggi e di contestazione etica dei comportamenti d’acquisto. Fuori dalla prospettiva degli interessi economici di categoria, questi provvedimenti rappresentano una limitazione d’accesso al libro per le categorie svantaggiate; e il diritto alla lettura, in termini di una biblioteca fornita raggiungibile a piedi, rimane un privilegio di pochissimi.

DI FATTO AMAZON non si limita a offrire beni e servizi a basso costo, ma sviluppa nuovi modelli di consumo, e in questo caso nuove abitudini di lettura che aprono prospettive interessanti anche per gli editori cartacei. Intanto Kindle, con l’abbonamento Unlimited per i lettori e la possibilità di pubblicare e vendere libri su Kindle Direct Publishing per autori e editori, ha aperto una frontiera di servizi accessibili a tutti collocata molto al di là degli orizzonti dell’editoria tradizionale. Amazon continua a investire in raccolta dati, innovazione, e logistica. In Italia ha ottenuto la licenza per operare da corriere, e da novembre potrà estendere i propri servizi anche sull’ultimo chilometro.

I LIBRI HANNO COSTITUITO un settore trainante nella parte iniziale della crescita della piattaforma: inglobando i settori merceologici, dalla tecnologia fino all’alimentare, Amazon è diventato il principale concorrente delle maggiori catene del commercio tradizionale. I punti critici sono diversi: da una parte le controversie fiscali con i paesi in cui opera, che accomunano le multinazionali attive su internet (Facebook, Google, Netflix), dall’altra le condizioni e i rapporti di lavoro. Ma qui il settore librario torna a diventare un elemento di confronto. I lavoratori di Messaggerie, gigante della distribuzione editoriale, e della società di logistica Ceva Logistics Italia Srl che ne gestisce i magazzini, hanno scioperato per una settimana all’inizio di quest’anno, bloccando l’intera catena. Ne è scaturita un’inchiesta giudiziaria per caporalato, con responsabilità ancora da accertare ma dagli scenari poco edificanti. L’inchiesta sullo sfruttamento del lavoro nella Città del Libro di Stradella ha portato allo smantellamento da parte della Procura di Pavia di un articolato sistema fraudolento con gravi ipotesi di reato: sfruttamento di lavoratori in stato di bisogno, frodi fiscali e associazione a delinquere.

MESSAGGERIE INOLTRE fa capo a un gruppo industriale di cui la distribuzione è soltanto una parte. Vi si trovano catene di librerie come Ibs e Libraccio, una decina di grandi case editrici e svariati marchi editoriali: come primo e-commerce italiano e con l’informazione editoriale, il portale Meli e il software gestionale Arianna, ha a disposizione i dati sulle vendite di tutta la concorrenza.

IL SERVIZIO di Amazon Business per le Librerie funziona da grossista e non da distributore, e in questo senso non compete direttamente con Messaggerie. Amazon rimane cliente di Messaggerie, e compete invece con Fastbook, partecipata di Messaggerie e principale grossista del mercato attuale: le condizioni proposte da Amazon sono drasticamente migliori (circa 7 punti percentuali di sconto e condizioni di resa imparagonabili). In prospettiva, se dovesse funzionare, Amazon potrebbe progettare il proprio ingresso anche nella distribuzione.

Amazon Business per le Librerie interviene a innovare un segmento cruciale della filiera editoriale, teoricamente con i mezzi per offrire un sistema più equo per tutti. Finora la distribuzione si è organizzata intorno alla funzione del promotore, incaricato di portare i cataloghi di novità in libreria per le prenotazioni e decidere le tirature. La distribuzione di Amazon potrebbe sostituire il promotore con un algoritmo e permettere scambi di informazioni più semplici e analisi più dettagliate, stabilendo nuovi equilibri tra i diversi soggetti operanti nel settore.