Riunione della Conferenza delle regioni oggi per concordare una posizione comune quindi, domani, nuovo tavolo con i ministri per trovare l’intesa sul documento dell’Istituto superiore di Sanità con le indicazioni operative per il rientro a scuola in sicurezza. Il confronto di ieri mattina è bastato solo a prendere di petto, senza arrivare ancora a una soluzione, il tema trasporti. Il coordinamento tra i ministri e gli enti locali sarà permanente (assicura il ministro Boccia) per cercare di sminare il terreno e arrivare il più possibile preparati al 14 settembre. All’appuntamento in videoconferenza, ieri, hanno partecipato i governatori e la task force dei ministri competenti, Lucia Azzolina (Istruzione), Roberto Speranza (Sanità), Paola De Micheli (Trasporti), Francesco Boccia (Affari regionali), più il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo e il commissario Domenico Arcuri e ancora rappresentanti di Anci e Upi. Le dichiarazioni rilasciate dopo la riunione hanno raccontato due film differenti, con le regioni sul piede di guerra e il governo che, invece, ha definito lo scambio «positivo».

IL PIÙ REATTIVO A BOCCIARE senza appello l’incontro è stato il ligure Giovanni Toti, in corsa per la rielezione: «L’ennesima riunione con il governo conclusa con un nulla di fatto. È impensabile far tornare le persone al lavoro e a scuola con le regole ventilate dal governo». Seguito a ruota dal lombardo Attilio Fontana: «Dall’esecutivo solo dubbi e incertezze». E dal veneto Luca Zaia: «Siamo in alto mare, bisogna trovare un punto di equilibrio dettato dal buon senso, cosa che in questo momento a livello nazionale non c’è». Così da Palazzo Chigi è partita la controffensiva: «Sorpresa e irritazione – la dichiarazione delle solite fonti – per il tono delle dichiarazioni fatte all’esterno, molto diverso da quello tenuto durante la riunione, nella quale Stefano Bonaccini (presidente della Conferenza delle regioni ndr) ha detto che le linee dell’Iss andavano bene e nessun altro governatore è intervenuto per contraddirlo. La scuola va tenuta fuori dalla campagna elettorale».

SE BONACCINI avvisa che per i trasporti c’è «il rischio caos», restano da chiarire anche altri punti. Arcuri ha dato una buona notizia: i primi banchi verranno consegnati già da venerdì (ma la fornitura maggiore è prevista tra metà e fine ottobre), ma è ancora Bonaccini ad avvertire «vanno definiti contingenti certi e quanto verrà consegnato in ogni regione». Da ieri sono in distribuzione nelle scuole mascherine e gel igienizzante. Proprio l’utilizzo delle mascherine agita il confronto: è previsto l’utilizzo dai 6 anni in su (salvo difficoltà specifiche dell’alunno) ma si sta discutendo se permettere di abbassarle quando si rispetta la distanza di un metro.
Toti è fieramente contrario all’obbligo e sulla sua posizione si sono allineate le altre regioni: «Indossarle solo negli spostamenti e nei locali comuni» ha spiegato Cristina Grieco, coordinatrice della commissione Istruzione in Conferenza delle regioni. Si attende un parere definitivo del Cts (il 31 dovrebbe esprimersi l’Oms) e per questo, ieri, il tema è stato accantonato. Pure sulla misurazione della temperatura l’accordo ancora non c’è: l’Iss ha lasciato il compito alle famiglie, Campania e Trentino sono orientate per fornire i termoscanner alle scuole.

GESTIONE DI CASI E FOCOLAI negli istituti: Speranza ha chiarito che il punto di riferimento sono le linee guida dell’Iss, un documento che potrà essere aggiornato in base agli scenari da affrontare. «Il documento è robusto – ha ribadito ieri -, strutturato per avere un protocollo condiviso da adottare in tutto il paese». La posizione del ministro resta la stessa: il governo dà la cornice che deve essere rispettata da nord a sud, salvo situazioni particolari lasciate all’iniziativa delle regioni ma solo per interventi più restrittivi.

AMPLIAMENTI DI ORGANICO, tema su cui Azzolina la scorsa settimana ha innescato una polemica frontale con i sindacati. I fondi per le assunzioni a tempo indeterminato sono stati già sbloccati, restano da liberare dal ministero dell’Economia quelli del dl Agosto per il personale a tempo determinato per l’emergenza: 70mila unità tra docenti e Ata. Infine, gli spazi aggiuntivi. Si contano 150mila ragazzi ancora senza aula. Ieri è scaduto l’avviso del ministero per accedere ai 70 milioni destinati agli enti locali dal dl Agosto per l’affitto di spazi e per l’acquisto, il noleggio o il leasing di strutture da utilizzare per il distanziamento. Fondi con cui sarà possibile pagare anche i lavori di adattamento. Bisognerà verificare quanto si riuscirà a essere celeri nell’esecuzione dei progetti.