Nell’ultimo consiglio dei ministri prima della pausa di Ferragosto, ieri il governo ha dato il via libera definitivo a oltre 58 mila assunzioni nella scuola. Quasi 21 mila derivano dal normale turn-over, a copertura cioè del pensionamento del personale. Altri 15 mila posti sono il risultato della trasformazione da «organico di fatto» a «organico di diritto» delle posizioni già esistenti dei docenti. Sono 16 mila i posti che andranno a colmare le esigenze. I circa 52 mila posti riservati ai docenti prevedono 13.393 insegnanti di sostegno. La metà sarà presa dalle graduatorie di merito, l’altra dalle graduatorie ad esaurimento. A questi si aggiungeranno 6.250 posti per il personale Ata, 259 per i dirigenti scolastici, 56 per educatori. Quanto ai presidi, nelle prossime settimane dovrebbe essere pubblicato il bando per reclutarne altri 2 mila. Il concorso si dovrebbe tenere in autunno, per garantire l’entrata in servizio alla partenza dell’anno scolastico successivo. Per quest’anno le assunzioni sono coperte con le risorse stanziate in legge di Stabilità (circa 400 milioni per il 2018).

Questa settimana sarà anche decisiva anche per le immissioni in ruolo e per la pubblicazione delle graduatorie provvisorie della mobilità annuale. Ieri a Cagliari, Uil e Cobas scuola hanno organizzato una manifestazione con centinaia di docenti sardi che rischiano di lasciare l’isola per andare a insegnare lontano dal luogo di residenza. L’anno scorso questo rischio è stato ridimensionato da un accordo tra l’ufficio scolastico regionale e i sindacati. Successivamente il ministero dell’Istruzione (Miur) ha rifiutato le assegnazioni provvisorie su posti di sostegno per i docenti non specializzati.
Sulle immissioni in ruolo sono emersi due casi simbolo in Campania e in Sicilia. A Nocera Inferiore è stato assunto il docente più giovane d’Italia. A 22 anni ha firmato il contratto a tempo indeterminato per insegnare clarinetto. Un insegnante di francese ha invece rifiutato il posto dopo 40 anni circa di precariato. «Preferisco andare in pensione da supplente» ha detto. A Palermo è stata invece assunta la docente più anziana del paese: dopo decenni di precariato, a pochi mesi dalla pensione, insegnerà in una scuola primaria. Agli insegnanti siciliani sono andate poco meno del 5 per cento delle immissioni in ruolo autorizzate in tutta Italia, solo 2.502 assunzioni su 51.774 totali.