Oggi prove Invalsi per le classi seconde delle scuole superiori. Per un sondaggio condotto sul sito Skuola.net tra circa 2mila studenti, uno studente su quattro dichiara che si rifiuterà di sostenere i quiz. Il 20% è contrario alla prova, il 6% sostiene che saranno i docenti a boicottarla. Uno studente su dieci sostiene che il proprio insegnante ha chiesto di non presentarsi alla prova. Il 5% sostiene che i docenti lasceranno libertà di copiare deliberatamente, come segno di boicottaggio della scuola della schedatura. Uno studente su due sostiene di non avere studiato per il test e annuncia che copierà o risponderà a caso. La volontà di opposizione registrata dal sondaggio è molto forte, al punto che il 36% degli studenti interpellati è consapevole che il risultato del test di oggi influirà sui voti finali. Ma le ragioni del boicottaggio di una prova considerata invasiva, inappropriata alle esigenze della formazione come dell’insegnamento sono più forti.

Proseguendo nell’analisi del sondaggio il 45% degli studenti interpellati ha reso noto che ci saranno proteste contro la prova nel proprio istituto. L’opposizione alla scuola degli indovinelli che hanno lo scopo di profilare e schedare gli studenti al fine della loro valutazione è diffusa in particolare nei licei, mentre sembra essere più tenue negli istituti tecnici e professionali. Solo il 17% degli studenti delle superiori considera il test un modo utile per valutare la scuola e migliorarla. La restante percentuale non è soddisfatta dai contenuti e le modalità del test: la maggioranza, circa 1 su 3, pensa che una prova unica nazionale non possa tenere conto dei diversi contesti, ma c’è anche chi è contrario al sistema dei quiz a crocette (15%) e chi vorrebbe che sia vietato usare la prova per un voto di rendimento (14%). Per il 14% degli studenti consultati l’Invalsi è inutile per via delle irregolarità che si verificano puntualmente a causa del boicottaggio di prof o studenti.

Questi sono alcuni degli effetti di una protesta contro la scuola dei quiz che, di anno in anno, si estende tra gli studenti e le famiglie. Il sondaggio ha anche registrato la scarsa conoscenza dei contenuti dei test da parte degli studenti: 1 su 5 non ha idea su cosa serva. Polemiche e sospetti convergono soprattutto sul «Questionario dello studente», anonimo, a causa delle domande sul contesto familiare e socio-economico degli studenti. Il 27% sostiene di non capirne la funzione, il 17% rifiuta di dare informazioni all’Invalsi, il 18% critica la correttezza dei professori e crede che potrebbero usare i risultati dei test per altre finalità non appropriate ai loro compiti didattici.

A promuovere il boicottaggio delle prove ci sono i Cobas di Piero Bernocchi: «Se si effettuasse un referendum sul Ddl Renzi e l’eliminazione degli insulsi quiz Invalsi – sostiene Bernocchi – i No stravincerebbero. La nostra opposizione è fatta per conto della scuola “bene comune” contro l’immiserimento materiale e culturale provocato dalla scuola-quiz aziendalistica». Oggi a Roma, davanti al ministero dell?Istruzione a Trastavere, a partire dalle 10, i Cobas animeranno un presidio. E parteciperanno alle manifestazioni studentesche di protesta in varie città.

L’Unione degli Studenti invita oggi al boicottaggio: «L’Invalsi è un preciso modello di scuola antidemocratico, escludente e nozionistico» «la sua valutazione fissa gli obiettivi minimi e massimi in termini di “qualità” e giustifica le politiche del Miur, senza potervi incidere realmente». «Il boicottaggio coinvolgerà migliaia di scuole – sostiene Danilo Lampis (Uds) – Oggi sarà una nuova giornata di opposizione contro un governo che rifiuta il confronto con chi si mobilita contro la riforma Renzi-Giannini-Pd e mantiene un atteggiamento sfacciatamente anti-democratico».