Non riusciva a crederci Hanan al-Hroub quando l’astrofisico britannico Stephen Hawkings ha annunciato il suo nome tra i 10 finalisti del premio “Miglior insegnante del mondo”, della Varkey Foundation. «Hanno scelto me, davvero?» andava domandando incredula ai colleghi nella sua scuola, la “Samiha Khalil” di al Bireh. Al Hroub, nata e cresciuta nel campo profughi di Dheisheh (Betlemme), ha già ricevuto più di un riconoscimento. Ma essere scelta, tra 8 mila insegnanti di tutto il mondo, da una delle più importanti organizzazioni internazionali di educazione e formazione dei docenti, è un traguardo eccezionale. La Varkey Foundation comunicherà a metà marzo il nome dell’insegnante migliore 2016. La lista dei candidati comprende docenti di ogni continente e tra i 10 selezionati spiccano i nomi di al Hroub e dell’afghana Aqeela Asifi. Entrambe sono profughe e nonostante la loro condizione di difficoltà sono riuscite a trovare la serenità per mettere in pratica programmi innovativi, a vantaggio di bambini con problemi di comportamento originati dalla violenza e dalla guerra.

Al-Hroub spiega ai tanti che sono andati a salutarla o ad intervistarla che le sue metodologie derivano dall’esperienza diretta. «Vivo in un contesto in cui la violenza è all’ordine del giorno – dice l’insegnante palestinese –, violenza che anche i miei figli hanno vissuto quando videro il padre colpito dagli spari dei soldati israeliani mentre tornavano da scuola. Lo shock condizionò il loro comportamento, la personalità e i voti». Una esperienza durissima che la spinse ad elaborare nuovi metodi di apprendimento per i figli attraverso il gioco. «Per questo scelsi di cambiare il mio indirizzo di laurea e diventare un’insegnante”, racconta al Hroub, «e mi sono dedicata ai bambini che vivono in un contesto di guerra. Per questo mi sono focalizzata sull’approccio non violento per la risoluzione dei conflitti personali». L’insegnante palestinese vive con serenità l’attesa dell’annuncio della Varkey Foundation. Per lei, far parte dei “magnifici 10” rappresenta il riconoscimento della validità del suo lavoro, del suo impegno.

Il trionfo di Hanan al Hroub è stato celebrato da più parti in Cisgiordania. Sabri Saidam, ministro dell’istruzione dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), lo ha descritto come «un successo per la Palestina e tutti gli insegnanti». Eppure proprio l’Anp da giorni usa il pugno di ferro contro lo sciopero della scuola in Cisgiordania. Ha addirittura arrestato 20 insegnanti e due presidi. Martedì centinaia di uomini delle forze di sicurezza dell’Anp hanno fatto di tutto per impedire la manifestazione indetta a Ramallah, davanti alla sede del governo del premier Hamdallah, dagli insegnanti. Hanno “chiuso” gli ingressi alla città – proprio come aveva fatto nelle scorse settimane l’esercito israeliano –, hanno predisposto controlli e posti di blocco ma non sono riusciti a frenare la protesta. Quel giorno a Ramallah hanno manifestato almeno 20mila insegnanti, mobilitati grazie ai social e giunti da ogni parte della Cisgiordania per chiedere il rispetto della promessa fatta dall’Anp nel 2013 di aumenti dei salari fermi da anni. «Ci dispiace per i nostri studenti, sappiamo che la scuola è ferma da troppi giorni ma dobbiamo far sentire la nostra voce», spiega Maher H., 46 anni, insegnante di lingua araba a Nablus, «i nostri stipendi sono troppo bassi, non riusciamo più ad andare avanti, siamo alla fame, costretti a svolgere altri lavori e a trascurare le attività previste dopo all’orario scolastico. Chiediamo che siano mantenute le promesse fatte (dall’Anp) in passato e di essere messi allo stesso livello degli altri dipendenti pubblici».

Lo stipendio medio di un insegnante palestinese è intorno ai 2800 shekel, circa 600 euro, una retribuzione esigua di fronte al costo della vita cresciuto vertiginosamente in Cisgiordania in questi ultimi anni, soprattutto a Ramallah e Betlemme. Il governo palestinese, che già fa i conti con un forte deficit, ha proposto un aumento minimo delle retribuzioni, appena il 2,5 per cento. L’offerta è stata respinta. L’Anp ha reagito ordinando l’arresto di Bassam Zakarneh, segretario del sindacato dei dipendenti pubblici. Lo sciopero nato su questioni salariali rischia ora di trasformarsi in una protesta politica contro il governo dell’Anp già considerato da molti palestinesi corrotto e inutile se non addirittura funzionale all’occupazione militare israeliana. Ad infiammare la rivolta degli insegnanti è anche il rapporto presentato del presidente della commissione anti corruzione Rafik Natcheh in cui si riferisce di fondi pubblici palestinesi per decine di milioni di dollari spariti nel nulla. Ieri i servizi di sicurezza dell’Anp hanno arrestato la parlamentare Najat Abu Baker (Fatah) che aveva denunciato i traffici illegali di un ministro.

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