Il tavolo al ministero dell’Istruzione, venerdì, sul protocollo sicurezza è andato avanti tutta la notte. La bozza è stata modificata più volte e solo alle 2 sono arrivate le firme dei sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Confsal) ma non di tutti: Associazione nazionale presidi e Anief non hanno sottoscritto il testo. Ha invece firmato DirigentiScuola, tra le maggiori associazioni dei presidi. Il primo nodo da sciogliere era l’obbligo di green pass, introdotto dal decreto 111: nella prima stesura del piano veniva riportato il dl per esteso. L’Anief ha chiesto di «cristallizzare le norme sul rispetto delle misure anti Covid al 5 agosto, subito prima dell’entrata in vigore del decreto. La Flc Cgil pure riteneva il richiamo evitabile visto che dovrà poi essere convertito, e forse modificato, in parlamento.

IL GREEN PASS, tuttavia, è diventato uno strumento «bandiera» del governo così la mediazione è stata modificare il testo finale: «Fermo restando le diversità di valutazione delle parti in merito all’obbligo di green pass, il ministero si impegna ad aprire una fase di confronto in merito alle proposte delle organizzazioni sindacali, anche in vista della conversione in legge del decreto». Graziamaria Pistorino (Flc Cgil): «Quella norma non è in discussione dentro il protocollo. Sono due aspetti separati».

TAMPONI. I sindacati hanno ottenuto che fossero gratuiti per il personale scolastico, facendoli rientrare nel budget degli istituti per gel e mascherine. Una soluzione che non è piaciuta all’Anp: «Non abbiamo firmato perché contrari alla possibilità che le scuole si facciano carico del costo dei tamponi. Inoltre, il testo non chiarisce quali siano i dipendenti non vaccinati che hanno diritto al rimborso – ha spiegato il presidente Antonello Giannelli -. L’Anp non intende favorire alcuna logica di “sostituzione” della vaccino con il tampone». Poi però il ministero, ieri pomeriggio, ha puntualizzato: «Niente tamponi gratis ai no vax. I rimborsi sono per il personale in condizioni di fragilità e per chi è in attesa di vaccinarsi». Giannelli ha quindi aggiunto: «Apprezzo la puntualizzazione, auspico che il testo del protocollo sia modificato. In tal caso, saremmo pronti alla sottoscrizione».

Nel testo, per sollevare gli istituti dalla spesa, è scritto: «Il ministero provvederà a fornire assistenza amministrativa e contabile a tutte le istituzioni scolastiche circa l’utilizzo delle risorse straordinarie erogate per l’emergenza sanitaria; le istituzioni scolastiche, mediante accordi con le Asl o con strutture diagnostiche convenzionate, utilizzeranno tali risorse anche per consentire di effettuare tamponi al personale scolastico».

DISTANZIAMENTO, il tema su cui si è misurata la distanza maggiore tra le parti. Il testo di partenza prevedeva un metro di distacco tra gli studenti e due metri tra studenti e cattedra ma solo dove fosse possibile, in caso contrario la sicurezza veniva affidata all’uso della mascherina. I sindacati hanno chiesto il rispetto del distanziamento e lo sdoppiamento delle classi pollaio attraverso più spazi e più organico Covid. Organico che, invece, nei piani del ministero era previsto solo fino a dicembre e solo per il recupero formativo.

Nel protocollo c’è una soluzione di compromesso: «Il ministero si impegna ad attivare immediatamente un piano sperimentale di intervento sulle istituzioni scolastiche che presentino classi particolarmente numerose mediante lo stanziamento di apposite risorse che consentano di porre in essere azioni mirate e specifiche (più docenti, più Ata, attenzione agli aspetti logistici e all’ampliamento dell’offerta formativa) anche al fine di favorire il distanziamento e in vista dell’intervento più organico, già programmato, che viene realizzato con le risorse del Pnrr». Dalla Flc Cgil commentano: «Quello che chiamano piano sperimentale si traduce in personale Covid che si potrà richiedere dal primo settembre. Il tre settembre il ministero si è impegnato a incontrare i sindacati per discutere del nuovo intervento da finanziare con il Pnrr subito».

All’Anief non basta: «Impugneremo in tribunale il piano sicurezza e il decreto sul green pass. Sul distanziamento, si era chiesto un impegno del ministro a fornire entro un mese i dati sulla metratura pro-capite per classe estesa a tutta la popolazione scolastica». Altri punti del protocollo prevedono una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale e un piano di screening con particolare attenzione alla fascia 6–12 anni.

LA CIRCOLARE alle scuole, annunciata dal ministero, sulle procedure di sicurezza da rispettare e quelle relative alla carta verde è arrivata ieri. La nota tecnica conferma l’obbligo di possesso e il dovere di esibire il pass. L’eventuale esenzione varrà solo fino al 30 settembre. Le verifiche sono affidate ai dirigenti scolastici e ai responsabili dei servizi educativi dell’infanzia. Per sostituire il personale sospeso sono stati stanziati 400 milioni per reclutare circa 20mila docenti a tempo determinato e circa 22mila unità di personale amministrativo; 22 milioni andranno alle scuole che presentano un’alta incidenza di classi numerose, mediante risorse aggiuntive di docenti; 70 milioni per affitti di immobili e noleggi di strutture modulari, 200 milioni per lavori di messa in sicurezza e ampliamento di aule. Il ministro Bianchi ieri ha cercato si allentare la tensione: «Ringrazio il personale scolastico che ha aderito con percentuali molto alte alla campagna vaccinale mostrando grande serietà».