Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti (Lega) ha annunciato «misure uniche e straordinarie per la stabilizzazione del precariato storico e sì a percorsi abilitanti aperti a tutti coloro che hanno acquisito adeguata esperienza, con selezione in uscita come nel 2013». Prevista la possibilità per tutti i docenti della scuola secondaria che hanno un’anzianità di 3 anni di insegnamento di accedere a due procedure: il concorso ordinario e procedura di stabilizzazione straordinaria con graduatorie regionali, accessibili per tutti coloro che hanno i requisiti. In tal modo i candidati potrebbero concorrere almeno per due regioni. Apertura anche sui «percorsi abilitanti per tutti coloro che hanno acquisito adeguata esperienza», come chiesto dai sindacati.Sarà attivato un percorso abilitante per i docenti di terza fascia con 36 mesi di servizio. Il percorso straordinario di abilitazione dovrebbe essere organizzato dalle università in collaborazione con le scuole. L’abilitazione conseguita darà diritto all’immissione in ruolo. Al prossimo annunciato concorso la quota riservata ai precari sarà aumentata rispetto all’attuale 10%. I docenti coinvolti dovrebbero essere 55.604.

L’iniziativa ha incontrato la soddisfazione di Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals che hanno firmato un’intesa con il governo il 24 aprile scorso e hanno «sospeso» lo sciopero generale indetto il 17 maggio scorso. “Ci eravamo dati proprio questa primavera come orizzonte temporale della nostra campagna per portare a casa i primi risultati e così è stato, prima con l’Intesa del 24 aprile con il governo, poi con un impegno forte e determinato sul fronte del precariato al tavolo tematico di confronto. Vigileremo affinché questo comunicato si trasformi in atto concreti” – sostiene Francesco Sinopoli (Flc Cgil) – Continueremo a batterci per la stabilizzazione dei docenti presenti nelle graduatorie del concorso 2016 e 2018 e per portare in organico di diritto gli oltre 56.000 posti dell’organico di fatto e delle deroghe di sostegno”.

Per Maddalena Gissi, Cisl Scuola, «l’unica cura giusta per la “supplentite” è prevedere un riconoscimento del lavoro che i supplenti svolgono, garantendo loro un rapporto di lavoro stabile una volta maturata una consistente esperienza. Si è imboccata finalmente la strada giusta. Sarebbe auspicabile che su questo tema si realizzasse un’ampia convergenza».

Forti critiche a Bussetti dal Movimento Cinque Stelle: «Troviamo una mossa azzardata promettere queste misure, in deroga a procedimenti di accesso trasparenti e meritocratici, che lo stesso ministro ha già inserito in legge di bilancio» sostengono Bianca Laura Granato e Alessandra Carbonaro (M5S). Risposta polemica da parte di Bussetti: «Ricordo al Movimento 5 Stelle che il punto 22 del contratto di governo prevede una fase transitoria proprio per affrontare questo problema, che riguarda varie categorie le quali troveranno tutta l’attenzione del ministero, partendo ovviamente da chi ne ha diritto per primo”.

«L’annuncio di assunzioni a 24 ore dall’apertura delle urne, senza alcun atto normativo concreto né le eventuali coperture finanziarie, è una vergognosa presa in giro per tutto il mondo della scuola. Il ministro Bussetti dimostra di non avere alcuna dignità e serietà istituzionale. Farebbe bene a chiedere scusa – afferma Anna Ascani, capogruppo del Pd in Commissione Cultura della Camera – non ci sono atti concreti, non ci sono proposte normative, non ci sono cifre di copertura, né tempistiche di attuazione”.

Nel frattempo la ministra della P.a. Giulia Bongiorno (Lega) ha annunciato ieri un aumento di quasi 350 euro netti per i presidi e il reclutamento di quasi 17 mila nuovi maestri.