Inizia oggi a Napoli (a Piazza del Gesù dal pomeriggio a domenica) la «Festa del Lavoro di Mdp, «una festa larghissima», spiega Arturo Scotto, «abbiamo fatto inviti a 360 gradi. Invece il Pd nella sua ha messo i tornelli. Ho invitato anche Roberto Fico: Napoli è la sua città, venga a trovarci, siamo pronti a dialogare con M5S».

Intanto ricattate il governo sulla legge di bilancio?

Questo lo dice Renzi che ha pure rievocato il fantasma di Bertinotti. Nessuno può credere che Bersani è come Bertinotti, e soprattutto che Renzi è come Prodi. La smetta di guardare le cose con il torcicollo, pensi all’oggi. Nella legge di bilancio ci sono tre assenze clamorose. La prima: dopo un’estate di incendi e alluvioni, la curva degli investimenti scende. Chiediamo un investimento di mezzo punto di Pil sulla cura del territorio. In Francia Macron ha messo 53 miliardi in 5 anni sulla transizione ecologica, e non è un governo di sinistra. La seconda: la nota di aggiornamento dice che la curva di investimento sulla sanità, già mezzo punto sotto quella europea che è al 7, scenderà al 6,2. Tradotto: nuovi tagli. Chiediamo l’abolizione del superticket. La terza cosa: l’adeguamento dell’età pensionabile. Non può scattare: parliamo della vita di persone in carne ed ossa.

Sono i vostri tre paletti per votare sì?

Più il lavoro. L’Inps ci dice che nell’ultimo trimestre il 97% dei contratti è a termine. Finito il doping degli incentivi ci troviamo di fronte alla precarizzazione totale. Va fatto un tagliando al jobs act.

Altrimenti voterete no?

Sulla nota di aggiornamento del Def ci sono due voti. Uno è sul merito, il secondo è sullo scostamento dal pareggio di bilancio, dove serve la famosa maggioranza qualificata. Su quest’ultimo si può fare un ragionamento, noi vogliamo superare il pareggio di bilancio in Costituzione. Ma sul merito, se non arrivano risposte il nostro voto sarà no.

Pisapia è d’accordo?

Tutti vogliano mettere al centro il merito. Se non si dà una mano ai ceti più deboli spalancheremo le porte alla destra.

Ma con Pisapia è di nuovo tornato il freddo?

Gli incontri sempre positivi. Ma sono stufo di una discussione sulle architetture politiche. Mentre la destra continua a parlare alla società, noi parliamo di noi stessi. Dobbiamo tutti fare un passo in avanti, con un processo democratico aperto, un’assemblea costituente, che coinvolga un popolo senza rappresentanza che vuole un’ alternativa al quadro politico esistente. E che decida simbolo, nome e facce che dovranno dirigere questo progetto.

Dopo le regionali siciliane?

Dopo novembre. Il voto siciliano sarà fondamentale. Ancoorra non si misurerà questa proposta, ma avrà un risvolto nazionale. Noi ci battiamo con forza per Claudio Fava.

Pisapia invece no.
Pisapia ha espresso un giudizio netto e negativo sull’alleanza Renzi- Alfano. Se nei prossimi giorni indicasse anche un orientamento sul voto siciliano, aiuterebbe molto una battaglia difficilissima.

Mdp vuole costruire il cosiddetto ’quarto polo’?

La definizione è sbagliata, con il proporzionale non ci sono i poli, ci sono le forze politiche. Vogliamo costruire una proposta in grado di parlare ai milioni di persone che non votano o non votano più la sinistra.

Ma il progetto di Insieme non decolla perché Campo progressista mette una pregiudiziale su Sinistra italiana?

No. Conoscendo Giuliano sono certo che non abbia pregiudiziali sui nomi. Penso che voglia costruire una sinistra popolare e di governo. E anche noi di Mdp. E sono convinto che questa sinistra coinvolgerà tante altre forze oltre noi.

Il comizio finale della festa sarà tenuto da Speranza e Pisapia. Si intitola ’pronti via’. Può garantire che sia l’ultima volta che ripartite?

Abbiamo il dovere di farlo, di allargarci ad altri mondi, di proporre un processo a tutte le forze della sinistra che ci stanno. Che non saranno invitate ma coprotagoniste.