Sono arrivati in piazza della Sanità a bordo del camioncino Piaggio: alla guida Roberto Speranza, timoniere Arturo Scotto. Così è cominciata ieri mattina la campagna elettorale di Liberi e uguali a Napoli. Nel pianale posteriore c’è il palco per i comizi «strada per strada», come recita lo slogan. Un richiamo al Pci del dopoguerra, che si arrampicava nei quartieri, nei paesini per contendere l’elettorato alla Dc. Nel Rione Sanità c’era una delle sezioni storiche del Partito comunista, la sua piazza principale faceva da sfondo ai comizi di Giorgio Amendola, come ricorda Scotto.

Ieri la gente del quartiere passava senza fermarsi, sono abituati ai politici che arrivano in prossimità delle elezioni: Beppe Grillo montò il palco per le europee del 2014; Gennaro Migliore nel 2015, a bordo del pulmino Volkswagen, fece partire dal rione la sua campagna per le primarie per la scelta del candidato sindaco Pd di Napoli, salvo poi ritirarsi in corso d’opera. Nel 2017 arrivò Matteo Renzi in solitaria, con il trolley, dopo la batosta del referendum costituzionale, per una chiacchierata con padre Antonio Loffredo. «Gli altri sono venuti a fare campagna elettorale – spiega Scotto -, noi abbiamo intenzione di restare vicini al quartiere. Le scorse settimane abbiamo incontrato i commercianti che resistono alle richieste estorsive della camorra. In questa città ci sono potenzialità, un tessuto associativo che, con coraggio, reagisce alla criminalità, alla disoccupazione, alla povertà. Vogliamo provare a interloquire con loro».

In piazza Luisa Bossa ed Elisabetta Gambardella, del gruppo bassoliniano uscito dal Pd, gli ex Idv Nello Formisano e Anita Sala, la parlamentare Michela Rostan, il coordinatore cittadino di Sinistra italiana Carlo Giordano. Passa per un saluto anche il presidente della Municipalità di Dema, Ivo Poggiani. Le foto di rito e poi il comizio: «Liberi e uguali è l’unica vera nuova proposta politica – attacca Roberto Speranza -. La nostra priorità è creare lavoro, non quello precario del Jobs Act ma quello buono e ben retribuito. Ci vogliono investimenti da finanziare con la leva fiscale, facendo pagare le tasse in modo progressivo e contrastando l’evasione. Tutte cose scritte in costituzione». E sulla possibilità di un accordo con il Pd su un governo Gentiloni bis: «Mettere la fiducia per modificare i voucher e non avere il coraggio di metterla sullo Ius soli è un problema enorme. Il punto non è la simpatia o l’antipatia nei confronti di una figura ma il progetto politico per l’Italia: a noi interessano lavoro, sanità e scuola pubblica, diritti. Parliamo con tutti, senza pregiudizi, ma siamo alternativi a Grillo, Renzi, Berlusconi e Salvini perché non sono in grado di offrire una prospettiva diversa al paese».

La scorsa settimana, a pochi passi dalla Sanità, un diciassettenne è stato pugnalato da una banda di ragazzini: «In molti parlano di tolleranza zero – commenta Scotto – noi diciamo invece ignoranza zero. Servono didattica e lotta alla dispersione scolastica, non scuole chiuse di pomeriggio».