Il vertice si prolunga, s’interrompe, viene riconvocato qualche ora dopo. Il preconsiglio dei ministri slitta e lo stesso varo del dl Agosto, quello che destinerà i nuovi 25 miliardi in deficit, finisce in forse. La coperta, nonostante un deficit arrivato a 105 miliardi in meno di sei mesi, è corta e lo scontro nella maggioranza divampa. La bozza del decreto conta 91 articoli, concentrati essenzialmente sui fronti del lavoro, del fisco, dalla sanità e della scuola.

I principali punti di attrito sono il blocco dei licenziamenti e la riscossione delle cartelle esattoriali. Sono entrambi proroghe necessarie ma fino a quando? Iv, ma anche il Pd e probabilmente lo stesso premier e il ministro dell’Economia, insistevano per non andare oltre il 15 ottobre. La ministra del Lavoro Catalfo ha tenuto duro sulla richiesta di arrivare sino alla fine dell’anno. Alla fine l’ipotesi di mediazione è prolungare la sospensione dei licenziamenti sino al 31 dicembre, ma solo per quelle aziende che stanno utilizzando la Cassa integrazione. Per le altre i licenziamenti saranno possibili già dal 15 ottobre, quando terminerà lo stato d’emergenza.

Stesso termine per la proroga delle riscossioni, attualmente in vigore sino al 31 agosto. Su questo fronte a dare battaglia sarà l’opposizione, che chiede il blocco delle cartelle per tutto l’anno e certo non accoglierà con favore l’eventuale decisione del governo di anticipare la proroga, prevista per il 31 ottobre, di due settimane.

Per i settori più penalizzati dalla crisi, turismo e spettacolo, lo sgravio sarà più incisivo. Alberghi, campeggi, stabilimenti balneari e B&B non dovranno pagare la seconda rata Imu del 2020. La stessa misura verrà estesa anche a fiere, cinema e teatri, a patto che i proprietari siano anche esercenti, e si estenderà sino agli interi 2021 e 2022. Gli stagionali nei due settori massacrati dovrebbero, infine, vedersi riconosciuta un’indennità di 600 euro al mese per giugno e luglio, con uno stanziamento complessivo di 900 milioni.

Per la scuola è previsto un incremento del fondo per la sicurezza di 400 milioni quest’anno e di altri 600 milioni nel 2021. Dovrebbero servire all’acquisto o al noleggio di non meglio precisate strutture atte ad assicurare il distanziamento. Garantito anche uno stanziamento speciale di 480 milioni per diminuire i tempi (solitamente biblici) delle liste d’attesa nella Sanità e altri 580 milioni, più 300 l’anno prossimo, saranno investiti nella ricerca per i vaccini.

Altra misura oggetto di scontro nel governo è la sospensione di fatto del dl Dignità sino al 31 dicembre. Le aziende dovrebbero poter prorogare i contratti a termine anche senza causali. Su questo fronte, però, i 5S restano poco convinti e ancora ieri opponevano qualche resistenza. Gli sgravi contributivi applicati alle nuove assunzioni, ai rientri dalle casse integrazione ma anche, con decontribuzione di 3 mesi, agli stagionali, saranno generalizzati, riguarderanno dunque, come si era già verificato con il dl Liquidità, non solo le aziende che hanno registrato perdite dovute alla pandemia ma anche quelle che non sono state colpite e persino quelle che ci hanno guadagnato.

Ultima voce considerata urgentissima, i fondi per gli enti locali che hanno visto diminuire di oltre la metà il gettito in seguito alla pandemia. Il «ristoro» dovrebbe consistere in 1,470 miliardi, 450 destinati a città metropolitane e province, il resto ai comuni. Nella lista entra anche il dossier Alitalia: ci sono 10 milioni per costituire la newco che sarà incaricata però solo di stendere il piano industriale che verrà poi sottoposto al vaglio della Commissione europea.

Non è detto che la bozza non venga rimaneggiata ma senza che l’impostazione di fondo sia modificata: anche il terzo dl in deficit è puramente emergenziale, cerca di mettere toppe alle situazioni più gravi e non basterà sino all’arrivo del Recovery fund, nella seconda metà dell’anno prossimo.