Mercoledì i presidi, ieri i pediatri contro la circolare del ministro della Salute, Giulia Grillo, che autorizza le famiglie a presentare l’autocertificazione per le vaccinazioni. A settembre i genitori dei bambini che andranno ai nidi e alle materne dovranno presentare il certificato di avvenuta vaccinazione dell’Asl, altrimenti i piccoli non potranno frequentare: questa la posizione dell’Associazione nazionale presidi. «Non può prevalere la circolare Grillo-Bussetti – hanno spiegato -, resta in vigore la Legge Lorenzin poichè il diritto alla Salute è prioritario rispetto a quello all’Istruzione».

IL COLLEGIO DEI PROFESSORI universitari di pediatria ha aggiunto: «La circolare non solo confligge con la vigente normativa ma contrasta con il Dpr 445/2000 che recita: “I certificati medici e sanitari non possono essere sostituiti da altro documento”. L’autocertificazione aumenta il rischio che i bambini accedano a scuola senza protezioni».

LA MINISTRA GRILLO ha replicato alle critiche: «È una polemica surreale. L’autocertificazione è un atto deciso dal precedente governo, utilizzato anche per il 2018. In mancanza di un’anagrafe vaccinale nazionale, che Lorenzin non ha fatto, non volevamo caricare di oneri i cittadini. Chi certifica il falso si becca sei mesi di carcere». E ancora: «Il tema dei rischi che potrebbero correre gli immunodepressi non se l’era posto nessuno fino allo scorso anno».

IL COLLEGA ALL’ISTRUZIONE, Marco Bussetti, ieri si è smarcato da Grillo: «È opportuno considerare le preoccupazioni dei dirigenti scolastici, che non possono essere gravati di incombenze in materia sanitaria». L’ex ministra Lorenzin si è fatta sentire via social: «Qualcuno spieghi a Giulia Grillo che l’autocertificazione è una norma transitoria. La sua proroga serve solo ad attendere la norma per eliminare l’obbligo». I presidi hanno replicato attraverso l’Anp: «Torneremo a fine agosto al ministero, non abbiamo alcun intento polemico. La legge Lorenzin dava la possibilità di presentare l’autocertificazione perché le Asl erano affogate di lavoro. Ma la legge non la prevede». E ancora: «Il rischio è che si fa capire al genitore che basta scrivere due righe ma poi il preside deve fare il controllo, e se trova abusi ha il dovere di escludere il bambino dalla frequenza e denunciare il genitore». Non è l’unica polemica sul tema.

L’EMENDAMENTO al decreto Milleproroghe, che fa slittare di un anno l’obbligo dei vaccini, sarà discusso definitivamente solo a settembre, a lezioni iniziate. Intanto il ministero propone di formare classi «differenziali», composte da bambini vaccinati in cui inserire gli immunodepressi. Ipotesi bocciata dai presidi. In prospettiva, il governo lavora a un cambio di normativa: «Abbiamo depositato – ha spiegato Grillo – la proposta di legge della maggioranza che prevede il metodo della raccomandazione, con misure flessibili di obbligo sui territori, nelle regioni e nei comuni dove ci sono tassi più bassi di copertura o emergenze epidemiche. Ci sono regioni con il 97% delle coperture e altre con l’87%. Da qui la necessità di un obbligo flessibile».

IL TESTO, primi firmatari i senatori Stefano Patuanelli (5S) e Massimiliano Romeo (Lega), abroga in buona parte la legge Lorenzin cancellando le dieci vaccinazioni obbligatorie. Ma, in casi eccezionali, ammette sia la coercizione che l’esclusione da scuola così da «raggiungere e mantenere le coperture vaccinali di sicurezza» con sanzioni da 100 a 500 euro per chi non si adegua. Spazio all’educazione in materia di prevenzione e a un nuovo Piano vaccinale che, ogni cinque anni, aggiornerà gli obiettivi da raggiungere. Le regioni che non si adeguano perdono una quota del Fondo sanitario. L’anagrafe nazionale vaccini (a cui saranno destinati 2,5 milioni), in via di definizione con decreto, conterrà i dati generali, inclusi i disobbedienti e gli esentati.

IL TEMA divide i 5S. Martedì è stato ripubblicato un video di febbraio di Paola Taverna anti vaccini. Secondo Luigi Di Maio «se i medici dicono che i vaccini vanno fatti, vanno fatti. Dire che i bambini non devono andare neanche a scuola è uno sbaglio». Il Pd attacca: «Per capire “obbligo flessibile” ci vuole un linguista di fama internazionale» commenta il senatore Edoardo Patriarca. I dem hanno lanciato una petizione on line contro la circolare Grillo-Bussetti, ieri pomeriggio erano a 10mila adesioni.