Ore difficili a Tripoli, dopo i violenti scontri armati tra le Forze di deterrenza speciale (Rada) e la cosiddetta Guardia presidenziale o “rivoluzionaria”, che hanno causato almeno 10 morti – tra cui un 12enne – e una trentina di feriti nella capitale libica.

All’origine l’arresto da parte delle Forze Rada di un membro di spicco – e presunto trafficante di droga – della brigata guidata da Ayoub Abu Ras.

I combattimenti si sono estesi a diverse zone della città e si teme una ulteriore escalation. Le Rada avrebbero espulso la Guardia presidenziale dal suo quartier generale vicino al ministero degli Esteri e alla zona delle ambasciate.

Per tentare di porre fine agli scontri armati è stata schierata la 444ma Brigata dell’esercito libico, fedele al premier ad interim del Governo di unità nazionale (Gun) Abdulhamid Dabaiba.

Sarebbero in corso trattative, ma l’esito è ancora incerto. Dabaiba ha rimosso il ministro dell’Interno Khaled Mazen.