Sei ordini d custodia agli arresti domiciliari e tre obblighi di firma sono stati emessi dalla procura di Roma nei confronti di altrettanti esponenti dell’associazione di estrema destra Casapound per gli scontri provocati a luglio per impedire l’arrivo di un gruppo di profughi a Casale San Nicola, alla periferia nord di Roma. Le nove persone indagate sono accusate di concorso in resistenza aggravata a pubblico ufficiale, nonché, a vario titolo, di lesioni a pubblico ufficiale, porto di oggetti ad offendere, utilizzo di casco in occasione di manifestazioni in luogo pubblico. Gli episodi di violenza si sono verificati il 17 luglio scorso, quando la formazione neofascista inscenò una protesta con caschi e volti coperti contro il trasferimento degli immigrati in un vicino centro d’accoglienza, dando vita a tensioni nel quartiere con successivi scontri con le forze dell’ordine. Nei tafferugli rimasero feriti 14 agenti, mentre due manifestanti furono arrestati. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche personaggi di rilievo all’interno di Caspound. Tra gli episodi oggetto delle indagini anche l’aggressione compiuta da tre attivisti contro un operatore del reparto mobile della polizia, ripetutamente colpito al corpo. A carico di tutti gli indagati il questore di Roma ha già adottato l’avviso orale mentre per sei soggetti è stato adottato anche il Daspo.