Gli aumenti salariali nella Cina ex fabbrica del mondo, la presupposta pacatezza e disponibilità dei lavoratori, economie in ascesa e controllo politico e sindacale rigido: sono tra le cause che hanno portato numerose aziende che operano all’interno dei settori produttivi più rilevanti, tessile e elettronica, a spostare le proprie aziende in Cambogia, Vietnam, Laos. Ma anche in questi paesi sembra che l’aria stia cambiando: in Vietnam, ci sono stati scontri tra lavoratori e polizia all’interno di uno stabilimento Samsung.
Undici feriti, a seguito di uno scontro nato tra i lavoratori e le guardie di sicurezza sui protocolli di lavoro nell’impianto. Un lavoratore si sarebbe presentato in ritardo nella mattinata di ieri; le guardie gli avrebbe intimato di rimanere fuori, scatenando la violenza del resto degli operai. Secondo quanto riportato dai media vietnamiti, gli operai della fabbrica, nella provincia di Thai Nguyen, hanno lanciato pietre contro gli agenti in tenuta antisommossa e dato fuoco ad alcune motociclette. Il funzionario locale Duong Ngoc Long ha detto che la polizia avrebbe ripristinato l’ordine dopo tre ore. «Faremo del nostro meglio per evitare che questo genere di incidenti si possano ripetere in futuro», ha specificato la Samsung in un comunicato. Le esportazioni «tecnologiche» dal Vietnam, per lo più smartphone e tablet assemblati con parti realizzate in Cina e altrove, sono nettamente aumentate negli ultimi tre anni. Samsung da tempo, sta facendo del Vietnam una grande base di produzione per i suoi smartphone: secondo i media coreani avrebbe investito almeno 2 miliardi di dollari nel paese. La provincia del Thai Nguyen ospita tre progetti di investimento del Gruppo Samsung. Duong Ngoc Long, Presidente del Comitato del Popolo provinciale, ha raccontato ad un mensile economico vietnamita che l’investimento di Samsung nel Thai Nguyen «è un importante fattore economico, che in gran parte può attivamente contribuire allo sviluppo socio-economico della provincia e creare le premesse per i progetti di investimenti diretti dall’estero anche per quanto riguarda il futuro». Per riuscire ad attirare investimenti diretti dall’estero, la provincia Thai Nguyen ha cominciato a migliorare l’ambito di investimento con otto grandi soluzioni relative a leggi e politiche relative alla pianificazione, alle infrastrutture e alle risorse umane.
In soldoni: sgravi fiscali per le aziende che investono in Vietnam e basso costo del lavoro. Sembra di rivedere il film cinese: lavoratori sfruttati, profitti derivanti da condizioni favorevoli alle aziende e squilibri economici e sociali pronti a esplodere.