Da inizio settimana si sono registrati scontri tra fazioni a sud di Tripoli. Il bilancio – mentre scriviamo – è salito a 30 morti e 96, secondo quanto ha reso noto il ministero della Sanità del governo di accordo nazionale di Tripoli. Il quotidiano locale «Al Wasat» ha spiegato che le vittime sono aumentate a causa degli sporadici scontri, nonostante gli sforzi per mantenere il cessate il fuoco.

Il 30 agosto scorso le parti avevano raggiunto un precario accordo di cessate il fuoco per consentire alla Mezzaluna rossa di fornire assistenza medica e trasferire i morti.

Gli scontri sono scoppiati – come riporta Agenzia Nova, dopo che la Settima brigata, nota anche come milizia Al Kani, ha cercato di assumere il controllo di alcuni quartieri meridionali di Tripoli controllati dalle forze di sicurezza del governo riconosciuto dalle Nazioni Unite. Gli scontri si sono verificati nei quartieri di Qasr Bin Ghashir, al Khala, Ayn Zahra, Salah al Din e Wadi al Rabea.