Nuovo sciopero nella scuola ieri dopo quello indetto la scorsa settimana dai Cobas. Stavolta a organizzare la protesta sono stati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals con cortei e iniziative in tutta Italia, anche davanti al ministero dell’Istruzione.

I sindacati chiedono innanzitutto di rinnovare il contratto di lavoro, fermo da anni.

Allo sciopero ha aderito il 9,04% del personale in servizio, secondo quanto ha rilevato il dipartimento della Funzione pubblica.

«Chiediamo le dimissioni del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e se non ci saranno risposte siamo pronti a proclamare lo sciopero generale», ha detto il segretario Flc-Cgil, Luigi Rossi, alla manifestazione organizzata a Cagliari. «Un anno dopo lo sciopero di maggio 2015, ancora protestiamo contro la legge sulla Buona scuola che non dà risposte – ha proseguito – nella legge 107, infatti, non esiste alcun riferimento al personale tecnico amministrativo, né all’obbligo scolastico e tanto meno al sistema dell’apprendimento permanente».

«Ci preoccupa la direzione che sta prendendo la nostra scuola all’indietro nella storia, ci preoccupano le scuole di tendenza e la trasformazione genetica che sta avendo la scuola ad opera delle legge 107», ha detto Pino Turi della Uil scuola.