«Lo sciopero di oggi nel settore ferroviario resta in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni», sono le parole di Roberto Alesse, presidente della Commissione di Garanzia, che intervistato a Radio 24 ha sottolineato che ora andranno valutate possibili sanzioni per i sindacati che non si sono adeguati all’indicazione della Commissione.

Una dichiarazione che contraddice completamente l’accordo siglato ieri al ministero dei Trasporti con i sindacati – che ha portato alla revoca della precettazione. All’ultimo capoverso nel testo firmato da sottosegretario Del Basso De Caro e dai rappresentanti di Cgil, Uil, Ugl e Orsa si legge che «in conseguenza della revoca dell’ordinanza ministeriale, nessun lavoratore sarà soggetto a sanzioni».

Il garante Alesse – definito ieri dal leader della Uil  Barbagallo «più che un garante, un partigiano» – ha poi snocciolato i dati sugli scioperi. «Dall’inizio dell’anno a novembre ci sono già stati circa 1.300 scioperi. Bisogna fare veramente uno sforzo per cercare di rilanciare un metodo di concertazione finalizzato a raffreddare il conflitto. Altrimenti  non si esce da questa situazione cronica. Ci vogliamo mettere tutti intorno al tavolo o vogliamo andare avanti così all’infinito? Non possiamo rassegnarci».

In realtà gli scioperi citati sono quasi tutti nel settore pubblico e di poche ore l’uno. Il settore metalmeccanico, ad esempio, praticamente non compare.