Oggi i sindacati di base scioperano contro gli otto decreti attuativi della «Buona Scuola» in corso di approvazione. Cobas scuola, Unicobas, Anief, Usb e FederAta, Or.s.a., Cub scuola hanno annunciato manifestazioni a Venezia, Bologna,Firenze, Cagliari, Napoli, Bari, Palermo, Catania. A Roma al ministero dell’Istruzione in viale Trastevere dalle 9,30.

I decreti attuativi «aggravano le disastrose brutture della legge 107» sostiene il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi che, oltre al ritiro delle deleghe, chiede che «la mobilità sia gestita con titolarità su scuola, eliminando la chiamata diretta e gli incarichi triennali decisi dal preside, garantendo la continuità a tutti i docenti; i fondi del sedicente “merito”, della Carta del docente e del Fondo di istituto siano destinati alla contrattazione nazionale per un aumento che, insieme a rilevanti fondi da stanziare, garantisca a docenti e Ata il recupero almeno di quel 20% di salario perso in 8 anni di blocco contrattuale. Dallo sciopero si sono sottratti i cinque sindacati “rappresentativi”, impegnati in una rinnovata pantomima concertativa con la ministra Fedeli, che ha usato l’unico “titolo” di ex segretaria generale della Federazione Tessili Cgil».

Il Senato ieri ha rilasciato un parere sulla delega relativa alla formazione iniziale e al nuovo reclutamento. I precari della seconda fascia d’istituto potranno entrare in una graduatoria di merito che sarà dichiarata ad esaurimento. «È un primo passo verso la stabilizzazione del precariato storico – sostiene Flc-Cgil – Vigileremo sulla trasparenza dei passaggi, ancora poco chiari».