Più del 96% degli aventi diritto al voto della Writers Guild of America, ovvero il sindacato degli sceneggiatori americano, hanno autorizzato lo sciopero contro le grandi case di produzione di Hollywood. Se entro il 1 maggio non ci saranno gli accordi previsti, il 2 maggio inizierà lo sciopero. L’approvazione è giunta alla vigilia della ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto che scade il prossimo 2 maggio.

Non sono servite tre settimane di confronto fra le due parti, iniziate lo scorso 13 marzo così da spingere il Wga ad annunciare lo scorso 5 aprile la decisione di indire un nuovo sciopero. Sarebbe il primo grande sciopero dopo quello che dieci anni fa – esattamente dal 5 novembre 2007 al 12 febbraio 2008, paralizzò Hollywood.

Sul tavolo delle trattative il Wga mette essenzialmente due richieste: stipendi più alti e maggiori contributi per l’assicurazione sanitaria e per le pensioni. Secondo il Wga le società dell’Ampt lasciano pochi guadagni agli sceneggiatori, specie a quelli meno noti che percepiscono salari medio-bassi con poche garanzie sul proprio futuro. Il Wga sottolinea poi che tra il 2013 e il 2016, «lo stipendio medio degli sceneggiatori è diminuito del 25 per cento» e che nel 2016 le sei più grandi società che fanno parte dell’Ampt hanno avuto un risultato operativo di «51 miliardi di dollari», circa il doppio di quello di 10 anni fa.

La richiesta è rivolta all’Ampt ovvero l’Alliance of Motion Picture and Television Producers, associazione di cui fanno parte circa 350 società che producono cinema e tv, comprese le sei più grosse: Paramount Pictures, Sony Pictures, 20th Century Fox, Universal Pictures, Walt Disney Pictures e Warner Bros. Pictures.

Gli sceneggiatori del Wga hanno già scioperato altre volte in passato: in certi casi l’agitazione è durata un paio di settimane (quindi senza grandi conseguenze per gli spettatori) ma già prima del 2007-2008 ci furono scioperi di circa 150 giorni, nel 1960 e nel 1988. Una «protesta» che potrebbe far saltare o ritardare la messa in onda – di moltissime produzioni televisive. Oltre a quelle tuttora in onda, si stima che nel 2017 i nuovi programmi scritti da sceneggiatori saranno circa 500