Hanno manifestato a centinaia ieri mattina davanti alla Camera edicolanti venuti da tutta Italia. Un sit in e molte edicole chiuse ovunque per uno sciopero contro gli editori, accusati dai sindacati di categoria Sinagi (Cgil), Snag e Usiagi di «affamare la rete di vendita».

La Fieg ha risposto defindendo le edicole uno «strumento indispensabile ed insostituibile per la diffusione della stampa» ma ha posto come condizione per il proseguimento del confronto sul nuovo accordo di distribuzione nessuna «ulteriore iniziativa unilaterale».

Le parti restano lontane.

Gli edicolanti – che hanno ottenuto forti sgravi fiscali dal fondo per il pluralismo nell’ultima legge di bilancio – chiedono l’«adeguamento delle condizioni economiche» per la vendita.

La crisi dell’editoria tuttavia morde tutti sempre di più ed è difficile immaginare che la trattativa si sblocchi facilmente.