«Massiccia adesione» al secondo sciopero nazionale dei lavoratori ex Gruppo Auchan, ora dipendenti di Margherita Distribuzione, facente capo a Conad. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs con presidi e sit-in davanti i punti vendita e tre manifestazioni nazionali organizzate a Milano, Ascoli Piceno e Napoli, ha interessato non solo gli addetti nei punti vendita ma anche i lavoratori delle sedi e della logistica dei centri di distribuzione, e ha registrato punte del 100% in alcune province in Lombardia, Sardegna, Puglia e Campania tanto che svariati ipermercati, a Brescia, a Modugno nella provincia di Bari, in Campania a Nola, Pompei e Mugnano e in Sardegna a Cagliari Città Mercato e a Sassari, hanno dovuto abbassare le saracinesche.
La media dell’adesione è stata dell’80% nel canale ipermercati e fino al 75% nei format minori. A Milano la delegazione dei sindacati è stata ricevuta dalla Regione Lombardia mentre ad Ascoli Piceno nella Marche, dove hanno confluito anche i partecipanti alla mobilitazione provenienti dall’Abruzzo, i sindacati sono stati ricevuti dalla direzione di Conad Adriatico. I nodi cruciali della vertenza sono la riduzione delle superfici, da adattare alla realtà organizzativa del sistema Conad, le cessioni di ramo d’azienda in capo ai singoli consorziati di Conad poco disposti a fornire assicurazioni sul proseguimento occupazionale e in generale sulla riorganizzazione dei negozi e, sostanzialmente, la mancanza di un piano di riorganizzazione delle sedi e della logistica.
I sindacati chiedono un impegno finalizzato a ricollocare le lavoratrici e i lavoratori impiegati nei punti vendita che subiranno riduzioni di superficie da parte della rete Conad; la messa a disposizione delle 6 Cooperative di sistema per il personale delle sedi e delle unità logistiche di posizioni lavorative, per profili professionali compatibili; e infine il confronto sulle ineludibili riorganizzazioni dei punti vendita oggetto di passaggio con chi dovrà gestire i negozi e renderli performanti. «Come si fa ad andare in un’impresa con centinaia di lavoratori dislocati nella logistica, nelle sedi, nei supermercati, negli ipermercati, dichiarare 3mila esuberi lanciando nel panico le persone, senza fare chiarezza su qual è piano di riorganizzazione” ha affermato Alessio Di Labio dal presidio di Milano sotto la sede della Regione Lombardia.
Una trattativa difficile, più volte interrotta a causa della rigidità dell’impresa, decisa a mettere in atto il rilancio di Auchan prendendo in considerazione sono la parte sana dell’azienda, senza tener conto delle conseguenze per le migliaia di lavoratori e il loro futuro occupazionale. «Lo sciopero di oggi, i negozi chiusi, la partecipazione nelle piazze, obbligano Conad e le istituzioni ad aprire un tavolo di trattativa vero. Atti di fiducia non ne facciamo – dichiara Di Labio – se gli interessa salvare solo immobili e business, noi continueremo a stare dall’altra parte del tavolo e contro questa operazione».