Stamattina si fermeranno per le ultime quattro ore del primo turno gli operai diretti e indiretti dell’Ilva di Taranto. La decisione è stata presa a conclusione del consiglio di fabbrica svoltosi ieri mattina, con la proclamazione di uno sciopero da parte di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Usb.

All’iniziativa si sono aggiunte anche le organizzazioni sindacali degli edili, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e dai sindacati della Ristorazione Collettiva e Pulizie e Servizi Integrati (Filcams Cgil Taranto, Fisascat Cisl Taranto Brindisi, Uiltrasporti Taranto, Uiltucs Taranto).

Una mobilitazione di massa, per mandare un segnale al Governo e alle due cordate in gara per l’acquisizione del gruppo Ilva in merito agli esuberi annunciati nei piani industriali.

Non a caso, in concomitanza con l’iniziativa dei sindacati a Taranto, si svolgerà a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico a Roma, il secondo incontro tra il Governo e i rappresentanti sindacali di categoria e metalmeccanici nazionali, per continuare l’approfondimento sulle offerte delle due cordate, prima che il MiSE emetta il suo decreto di assegnazione del gruppo Ilva. Visto che l’accordo con i sindacati è vincolante in vista della cessione dello stabilimento.

Proprio in merito agli esuberi sono arrivati i primi chiarimenti dallo stesso ministero su quanto accadrà nei prossimi anni nel gruppo Ilva. «Oggi l’organico delle società Ilva oggetto del trasferimento è composto da 14.220 lavoratori effettivi, di cui circa 2.400 in cassa integrazione. La differenza tra la situazione attuale e quella post-acquisizione sarebbe dunque di circa 2.400 persone in più in cassa integrazione». A spiegarlo fonti del Mise in merito alla proposta della cordata ArcelorMittal-Marcegaglia. In riferimento alle interpretazioni relative alle proposte di acquisto di Ilva, è stato precisato che «i livelli occupazionali sono legati a quelli produttivi. La produzione di Ilva è limitata a 6 milioni di tonnellate fino al completamento del piano ambientale nel 2023. Tale limite costituisce una prescrizione del Ministero dell’Ambiente per garantire il rispetto degli standard emissivi».

In ogni caso, sottolineano le fonti del Mise, «tutti i lavoratori che non verranno assunti dall’acquirente rimarranno in capo all’amministrazione straordinaria per tutta la durata del programma e potranno essere impiegati nelle attività di decontaminazione che saranno eseguite dalla procedura. Nessun lavoratore sarà dunque, in ogni caso, licenziato e/o lasciato privo di protezione». I tagli potrebbero essere inferiori se il costo medio complessivo restasse stabile.

Terminato il mandato dell’amministrazione straordinaria, che dovrà completare il piano ambientale entro il 2023, i lavoratori saranno aiutati a trovare una nuova occupazione. Oggi già oltre 2.000 persone dell’Ilva sono in cassa integrazione.

«È necessaria da parte del governo un’operazione di trasparenza che, già a partire dall’incontro di domani (oggi per chi legge, ndr), ci possa dare tutti gli elementi utili a poter esprimere un parere di merito sulle offerte presenti sul tavolo» ha dichiarato Rosario Rappa, della segreteria nazionale Fiom. «Apprendo che i dati relativi all’occupazione e al costo del lavoro inseriti nell’offerta di una delle due cordate in corsa per l’acquisto dell’Ilva sarebbero più alti rispetto a quelli che ci sono stati presentati nell’incontro avvenuto al ministero dello Sviluppo», spiega ancora Rappa. «Questo aggiunge ulteriori opacità a quelle emerse nel deludente incontro di martedì, nel quale non ci sono state spiegate le ragioni per le quali i commissari hanno individuato come migliore un’offerta rispetto all’altra».

Intanto a Taranto proseguono le udienze del processo «Ambiente Svenduto», sul presunto disastro ambientale dell’Ilva.

Ieri si sono concluse le quattro udienze calendarizzate a maggio, durante le quali è iniziato l’ascolto dei testimoni, direttamente o tramite l’acquisizione di verbali. Tra i protagonisti gli allevatori, alcuni ambientalisti, periti di parte, mitilicoltori e i primi rappresentanti della Asl.