Quando in una mattinata di fine luglio 1989, già gravemente ammalato – se ne andrà soltanto qualche mese dopo, il 20 novembre a sessantotto anni – al cinema Odeon di Milano vede Nuovo Cinema Paradiso, Leonardo Sciascia si commuove. La rievocazione di Giuseppe Tornatore di una piccola comunità meridionale gli sembra una specie di requiem del cinema come era una volta, e insieme il rimpianto di un mondo che ha perso la capacità di sognare, di comprendere la vita attraverso le ombre che si muovono sullo schermo. Si commuove perché la storia dell’operatore Alfredo e del piccolo Salvatore gli ricorda...
Alias
Sciascia, il sogno del cinema
Il libro. Da Adelphi, la ricostruzione della lunga avventura che ha legato lo scrittore siciliano al grande schermo