Il diciottesimo Far East Film Festival si è aperto ieri, venerdì 22, sotto il segno della tigre, è stato proiettato infatti il sudcoreano The Tiger, film diretto da Choi Min-sik ed ambientato nel ventesimo secolo durante il periodo di occupazione giapponese. Quest’anno alla manifestazione friulana la pattuglia più copiosa, senza considerare le retrospettive, è proprio quella proveniente dalla Corea del Sud, un numero che assieme ai tre film che saranno presentati al prossimo festival di Cannes, ci dicono molto sulla qualità del cinema prodotto nella penisola asiatica. Cinema che quest’anno rischia però, pensiamo che sarà argomento di conversazone anche a Udine, di perdere il suo evento festivaliero più prestigioso ed importante, il Busan International Film Festival, a causa di pressioni politiche da parte della giunta comunale verso l’indipendenza artistica della manifestazione. Molto presente a Udine come da tradizione anche la cinematografia giapponese, alla fantascienza dell’arcipelago sarà dedicata fra l’altro anche una speciale retrospettiva, e fra i titoli più attesi c’è sicuramente Bakuman, uno dei lungometraggi per il grande pubblico più riusciti che siano scaturiti dal Sol Levante nella scorsa stagione. Diretto da Hitoshi One racconta le vicende di Mashiro ed Akito due ragazzi che sognano di realizzare il loro primo manga, Bakuman è tratto, come molto spesso accade, da un manga di successo ma dove la media generale di solito lascia molto a desiderare, qui One ed i suoi collaboratori sono molto bravi ad ottenere un prodotto di intrattenimento di buonissima qualità. Per certi versi simile a One è Yoshihiro Nakamura, regista che Udine conosce molto bene e che negli anni passati è già stato ospite del festival con alcuni dei suoi lavori. Quest’anno il regista giapponese porterà al Far East The Ineresable, un mistery horror dai toni abbastanza pacati, il contrario di quanto si vede con Creepy, l’ultimo lungometraggio di Kiyoshi Kurosawa, un ritorno all’horror puro che vedremo nel capoluogo friulano dopo il debutto internazionale al Festival di Berlino in febbraio.

Ma la pattuglia giapponese avrà anche due pellicole di stampo autoriale come Lowlife Love di Eiji Uchida ambientato nel mondo del cinema indipendente, fra registi falliti ed aspiranti attrici, ma soprattutto Three Stories of Love. Diretto da Ryosuke Hashiguchi è stato definito da più parti il flm giapponese del 2015 e si tratta di un gradito ritorno per un regista che si rivelò alla scena internazionale durante gli anni novanta. Il film portato a Udine racconta tre storie di amori diversi che in un modo o nell’altro si incrociano, un uomo che ha perso la moglie, un avvocato omossessuale ed una donna trascurata dal marito. Hong Kong ed il suo cinema hanno avuto in tutti questi anni di Far East sempre un ruolo da protagonista, retrospettive, ospiti e (ri)scoperte hanno allietato, interessato ed aperto nuovi mondi agli spettatori accorsi nella cittadina friulana. Il cinema dell’ex colonia britannica è sempre stato vibrante ed unico per stile e contenuti, anche, se non soprattutto, quando ha saputo descrivere direttamente o indirettamente quella faglia storica che è stata il ritorno alla «madre» Cina nel 1997.

È perciò importante che nell’edizione di quest’anno del festival venga presentato Ten Years, film realizzato a Hong Kong con un budget superlimitato ma che al suo debutto lo scorso anno è diventato un vero e proprio caso cinematografico. Tanto che lo scorso dicembre, nel giorno del debutto di Star Wars: il risveglio della Forza, la pellicola aveva venduto più biglietti del film di J.J.Abrams. Si tratta di un film che raccoglie cinque storie dirette da altrettanti registi, dove viene descritto un futuro prossimo cupo e pessimista in una Hong Kong del 2025 stritolata dal dominio della capitale cinese Pechino. Il lungometraggio aveva già causato polemiche al tempo del suo lancio, alcuni teatri avevano ritirato il film dalle proprie sale dopo pochi giorni, forse a causa di pressioni governative, ed il governo stesso aveva deciso di boicottare gli Hong Kong Film Awards perchè Ten Years figurava nella lista dei film presenti. Da Hong Kong ci saranno naturalmente anche altri lungometraggi e la serata finale sarà dedicata proprio ad un regista dell’ex colonia britannica, Sammo Hung a cui sarà consegnato il prestigioso Gelso d’Oro alla Carriera e che presenterà al pubblico la sua ultima fatica, The Bodyguard. Dieci i film cinesi al festival, per una cinematografia che di anno in anno sta diventando numericamente sempre più importante ed imponente tanto che nei prossimi anni dovrebbe superare per incassi quella targata Hollywood.

Uno dei film che più hanno divertito ma allo stesso tempo facendo felici i produttori grazie ad incassi stratosferici è Lost in Hong Kong, commedia degli equivoci diretta da Xu Zheng e sequel di Lost in Thailand.Come sempre Udine è un’ottima occasione per rivolgersi ed esplorare anche le cinematografie più minoritarie e di cui di solito non si parla molto, anche fra gli appassionati. Tre pellicole tailandesi affiancheranno quest’anno un lungometraggio malese, Ola Bola, che mette in forma narrativa degli accadimenti realmente accaduti nel 1980, quando la squadra di calcio malese si qualificò per le olimpiadi, ed uno proveniente dal Vietnam, Bicoin Heist, una commedia brillante e ricca di azione incentrata sul Bitcoin, la moneta elettronica creata nel 2008. Nella sezione classici restaurati da non perdere per gli amanti dei film di arti marziali quattro film con Bruce Lee, Dalla Cina con Furore, Il furore della Cina colpisce ancora, L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente e The Game of Death, che sarà possibile gustare sul grande schermo con una qualità superiore, saranno infatti presentati in 4K. In chiusura merita sicuramente almeno un accenno il nuovo appuntamento che animerà Udine dal 27 al 29, Focus Asia, una vetrina sulla cinematografia asiatica riservata agli addetti ai lavori, un evento che completa lo status del Far East come uno dei più importanti eventi festivalieri dedicati al continente asiatico e che lo proietta così oltre alla sua diciottesima edizione nella sua età «adulta».