Sepolto il maledetto natale, Angela Merkel sotterra la sua «politica di benvenuto» disintegrata dalla strage di Charlottenburg. E mostra il torchio con cui si apre l’anno nuovo: quello della sua quarta corsa alla cancelleria federale.

Frontiera con l’Austria sigillata ben oltre febbraio 2017, con buona pace degli accordi stipulati con Bruxelles. Profughi senza carte in regola respinti nei Paesi-sicuri, destinati ad ampliarsi a dismisura. In attesa delle «zone di transito», chieste dalla Cdu, dove selezionare i migranti, del tetto di 200 mila richiedenti-asilo l’anno preteso dalla Csu, dell’esercito a fianco della polizia nella lotta anti-terrorismo «come ai tempi della Raf» denunciato dall’Spd.

A Berlino le indagini su Anis Amri, sospetto autore del massacro al mercatino di Breitscheidplatz, non fanno significativi passi in avanti. I detective tedeschi di ritorno dall’Italia procedono al raffronto del revolver utilizzato a Sesto San Giovanni (arma del delitto del camionista polacco alla guida del tir) mentre gli analisti dell’Ufficio criminale federale aggiornano i link di Amri con la galassia Isis, alla luce dei tre arresti (tra cui il cugino) effettuati a Tunisi. Ci sono già le copie dei filmati inviate dalla polizia di Lione. Ma agli atti della sicurezza tedesca, per adesso, spicca la certificazione del clamoroso fallimento del sistema di protezione (federale e locale) incapace di dare seguito alle segnalazioni di polizia criminale, Interpol, servizi interni e esteri sul progetto terroristico del tunisino. Al Bundestag intanto si profila l’ombra delle leggi eccezionali della politica moderata, cristiana e democratica.

«Dopo l’attentato Cdu e Csu invocano norme più severe. Ma la soluzione non è la legge marziale» precisa il vicepresidente Spd Ralf Stegner che chiede agli alleati di «separare» la questione dei migranti dalla lotta al terrorismo. «In Germania abbiamo avuto la Raf e la Nsu (cellula di terroristi nazisti attiva dal 1996 al 2011, 9 immigrati e un poliziotta uccisi): erano tedeschi. Il 99,9% dei profughi non ha nulla a che fare con l’attentato. L’Union chiede leggi più severe, l’utilizzo delle forze armate per compiti interni e tutte queste sciocchezze».

Eppure non sono stupidaggini le minacce del leader Csu Horst Seehofer nel caso in cui Merkel, da qui alle elezioni federali a settembre 2017, non avesse intenzione di fissare alcun limite all’ingresso di migranti. «La quota massima ai profughi da accogliere è nel protocollo» ha ricordato ieri il governatore della Baviera alla cancelliera. Incassa la blindatura del confine con l’Austria, che costa a Berlino la rottura dell’accordo Ue sulla sospensione di Schengen (limitata a metà febbraio) e la protesta del governo di Vienna. «I controlli alla frontiera meridionale continueranno ancora per molti mesi» conferma ufficialmente Thomas de Maizière (Cdu), ministro dell’interno.

Dopo il vertice telefonico di Merkel con il presidente tunisino l’espulsione dei magrebini irregolari è più snella; quasi a punto anche il piano di ritorno di tutti i profughi “rimpatriabili” nello Stato della prima accoglienza.

Ma ancora non basta. La Cdu accusa l’Spd di opporsi alle «zone di transito», limbo (anche giuridico) dove trattenere i profughi in attesa dell’identificazione definitiva. Misura incostituzionale, al contrario dell’incasso pienamente legale delle requisizioni dei beni dei migranti che beneficiano del programma di asilo nei 16 Land della Repubblica. Sono 863 mila euro che ripagano gli Stati di parte delle spese per pasti e letti; la somma dei valori dichiarati al momento della registrazione lasciati in deposito in attesa dell’accoglimento della domanda. Dal 2015 al 2016 hanno incamerato beni o denaro contante dai profughi ben 12 Land. In almeno 1.489 casi hanno compensato il costo dell’assistenza umanitaria dispensata, calcola Der Spiegel.

Sulla stampa rimbalza anche il boom di richiedenti asilo dalla Turchia: 5.166 in fuga dalle purghe di Erdogan, oltre 700 solo a novembre, l’80% sono curdi. E la Croce al merito tedesca da assegnare ai due agenti italiani che hanno ucciso Amri a Milano proposta dai bavaresi.