Javier Montes

Vita d’albergo

Nutrimenti € 17

Duecento pagine in prima persona, dove mai il protagonista svela il proprio nome. È l’unica cosa, però, che ci tiene nascosta. Da lui sappiamo subito che fa il recensore di alberghi per un giornale, sotto mentite spoglie, inossidabile a inviti e ad altre forme di ‘corruzione’. Negli alberghi trascorre una o due notti, così da poter giudicare al meglio. Quando gli propongono di visitare l’Imperial, appena ristrutturato e a due passi da casa sua, ma senza dormirci, oppone un secco no. Alla fine la redazione cede. Valigia in mano, il recensore entra nella hall, prende la chiave della camera, percorre un corridoio, e con qualche difficoltà apre la porta. Sbagliata. Dentro, è in corso una performance erotica, allestita dalla titolare di un blog per adulti, Vita d’albergo, stesso titolo della sua rubrica. Di lì in poi, gli alberghi diverranno per lui non più oggetto di lavoro, ma tappe di un inseguimento ossessivo sulle tracce della donna, da una città all’altra, fino allo spiazzante esito finale. La prosa raffinata di Montes smaschera la solitudine di un uomo negata a sé stesso, consegnandolo a una vicenda che, a caro prezzo, sovverte, sconvolge, disarma, l’ordine incolore della vita precedente.

Silvia Ferreri

La madre di Eva

Neo. € 15

‘Sono qui, Eva, sono accanto a te. Sono seduta nel corridoio freddo di fianco alla sala operatoria, dove tu sei sdraiata, nuda, per l’ultima volta donna, bambina, femmina’. È questo il dolce e insieme crudo incipit dell’esordio letterario di Silvia Ferrari. Cronaca e romanzo, generi che qui si intrecciano felicemente, narrano di due esistenze, di madre e di figlia, destinate a cambiare quando Eva, compiuti diciott’anni, può esaudire il desiderio di diventare uomo, coltivato dall’infanzia. Le voci del presente spezzano a tratti il muto monologo della donna che attende nel corridoio di una clinica serba, ‘Ogni tanto rispondo al telefono, qualcuno mi chiama dall’Italia per avere notizie, per darmi conforto, o per riceverne’. Poi il chirurgo, le infermiere, l’anestesista; i ricordi ‘Io e tuo padre ci sedemmo vicini… Ascoltavamo i dettagli dell’operazione senza parlare’. La memoria riannoda i fili di un amore incrinato da debolezze soffocate nell’ipocrisia, messo sotto accusa dal mondo esterno, smarrito di fronte a una realtà sovente difficile da accettare, disorientato dagli errori. Un amore che tra poco, forse per la prima volta, conoscerà la bellezza e la forza di saper sorridere.

Marcello Fois

Renzo, Lucia e io

Add Editore € 13

Sottoscritto in pieno il sottotitolo, ‘Perché, per me, I Promessi Sposi è un romanzo meraviglioso’, occorre evidenziare subito il tratto fondamentale del saggio di Fois. A chi, scolaro di eri e di oggi, ritiene l’opera manzoniana un concentrato di noiose vicende noiosamente raccontate, l’autore non propone un’analisi critica mirata a evidenziare le ragioni per cui, al contrario, viene considerata un capolavoro. Fois parte dall’assunto che un classico, sia esso un quadro, un film, un romanzo, è qualcosa di incompiuto che si rifinisce nel tempo e tale da risultare sovente incomprensibile ai suoi contemporanei. Nel caso di un classico letterario, leggerlo ‘… è come visitare i sotterranei di una città. In superficie, alla luce del sole, si stratifica il mutamento, ma lì sotto si può individuare l’articolazione delle fondamenta, affascinanti, labirintiche, come le sinopie sotto gli affreschi’. Cosa nascondono i sotterranei dei Promessi Sposi? Scopritelo decriptando capitoli intitolati Storia di una contorsione, Il vecchio e il cretino, Lucia dice no… Ci troverete Picasso, Laocoonte, Tex Willer, Rosella O’Hara… ineccepibilmente collegati a Renzo, Lucia, Don Abbondio, Don Rodrigo…

Bruno Tetrais, Delphine Papin

Atlante delle frontiere

Add Editore, € 25

La definizione ‘borderline’ indica una persona instabile, al confine tra una condizione normale e una patologia. Tale definizione vale e può essere applicata ai confini geografici e politici del nostro pianeta. Abbiamo reale certezza che le frontiere siano quelle disegnate sulle mappe? Quanto sono davvero valicabili o invalicabili rispetto a guerre, migrazioni, terrorismo, conflitti economici, muri di carri armati e missili, differenze culturali ed economiche? Tetrais, ricercatore alla Fondazione per la ricerca strategica, e Papin, coordinatrice del settore infografica – cartografia del quotidiano Le Monde, provano a rispondere con un atlante diviso in capitoli: da Frontiere ereditate a Frontiere in fiamme, passando per Frontiere invisibili, Muri e migrazioni, Curiosità frontaliere. I rispettivi sotto capitoli trattano, ad esempio, le divisioni della Guerra Fredda, Schengen, l’appartenenza dell’Artico, le enclave spagnole in Europa e Africa, i mari francesi, il Sahara, Guantanamo, la chiusura di Gerusalemme. Contributo importante viene dalla prefazione dell’antropologo Marco Aime, ricca di spunti e riflessioni. Un atlante che meriterebbe un posto nelle biblioteche delle scuole.

Biagio Cepollaro

La notte dei botti

Miraggi € 14

Su La repubblica del settembre 1989, Alfredo Giuliani, in Nasce il Gruppo 93?, scriveva, ‘Ecco che cosa sta rinascendo… : il bisogno di una vera discussione letteraria, di poetiche operanti e di retorica, da parte di trentenni-quarantenni che s’ interrogano su quanto vanno facendo: poesie, scritture dove i generi si intersecano e si corrompono inseguendo una percettività precipitosa e dispersa’. Tra i fondatori del gruppo, il napoletano Biagio Cepollaro, che nel 1993 inizia la scrittura di La notte dei botti, completata quattro anni dopo. Il romanzo esce finalmente per Miraggi, riscuotendo un credito trentennale a torto negatogli. Quella notte, la notte dei Grandi Accertamenti, l’Organizzazione avvia il piano per impadronirsi dell’esistenza dei cittadini. Scatena l’odio nei quartieri, nei condomini, nei luoghi di aggregazione, alimentando l’ipotetico diritto alla singola, personale, utopia. Rastrella la gente per radunarla in un autogrill, come nello stadio del golpe di Pinochet. Solo Scriba, alter ego di Cepollaro?, riesce a fuggire, vagando in sella alla sua bicicletta. L’uso del presente conferisce al testo la forma di una cronaca assurda, ironica, feroce, che mai dà tregua al lettore.

Pablo Simonetti

Vite vulnerabili

Lindau € 18

Nel 1999, Pablo Simonetti, con Vidas vulnerables, decide di abbandonare per sempre il lavoro di ingegnere civile. Dal 2004 al 2017 pubblica sei romanzi, l’ultimo, Desastres naturales, è del 2017. L’esordio letterario di uno dei più stimati scrittori cileni contemporanei passa attraverso dodici racconti, dove Simonetti subito evidenzia i temi da lui privilegiati: le fragilità e le debolezze, i rancori e i conflitti solo in apparenza sopiti, le verità nascoste in nome della vergogna, il fraintendimento obbligato del concetto di normalità. Le dodici vite vulnerabili sono questo e non solo, raccontate usando il pretesto di incontri, luoghi, situazioni, esistenze, privi di ogni aspetto straordinario. Anzi. Succede a Sofia e Carlos, ospiti sgraditi alla festa per le nozze d’oro dei genitori di lui; al marito di Camilla e padre di Paulina, che sotto la pioggia notturna, in un parco cittadino, affronta la consapevolezza della propria omosessualità: a Videncio, cui la finale ‘venduta’ di un torneo di bridge rivela il peso della propria disperazione. Succede, potrebbe succedere, a ciascuno di noi, E Simonetti ne ha piena coscienza, ben oltre le pagine delle sue opere e le finzioni narrative.

Amaranta Sbardella

Barcelona desnuda

Exorma € 14

Ricercatrice letteraria, traduttrice di autori spagnoli quali Pep Puig, Salvador Espriu, Pablo Iglesias, Sbardella ci offre una guida di Barcellona nata dal suo mestiere e dai lunghi soggiorni nella capitale catalana. ‘Fuga nella città: letteratura, luoghi comuni e insoliti cammini’, promette il sottotitolo. Così avviene, sovrapponendo le scenografie romanzesche alla realtà della topografia urbana. Il viaggio ad uso del turista bibliofilo parte da una stanza fatiscente del Raval, il Barrio Xino, dimora di un giovane archivista di biblioteca. Una notte, alcuni celebri personaggi, da Pepe Carvalho a Petra Delicado, da Colometa a Clara Barcelò, gli sottraggono le schede che ha compilato, e si disperdono tra le vie della Citat Vella. Ciascuno tornerà a seguire le tracce delle vicende di cui sono stati protagonisti, disegnando itinerari altrimenti invisibili. Piacevole, documentato e assai ben scritto, il baedeker ha un unico difetto: in alcuni casi, autori, titoli e trame sfuggono a chi non sia lettore forte del repertorio iberico. La scelta è correre in libreria per rimediare alle lacune, oppure limitarsi a seguire suggestioni e strade di ciascun capitolo. Decisioni entrambe diversamente valide.

Bruno Osimo

Breviario del rivoluzionario da giovane

Marcos y Marcos € 18

Troppo bambino per il ’68, appena dieci anni all’anagrafe, Bruno ha età adolescente matura per l’ondata rivoluzionaria degli anni ’70. Un po’come è successo a non pochi dei suoi predecessori, di carattere non sarebbe così sovversivo. Ma immergersi nella protesta, unirsi al coro dei cortei, gridare le parole d’ordine, infoltire le assemblee, è attrazione calamitica. E allora Bruno sfila, discute, inneggia, sperimenta amori liberi, espropria in versione proletaria, ascolta musica ribelle, prova ad abbattere lo stato borghese. Tre quarti di secolo dopo, noto traduttore e saggista, Osimo torna a guardarsi, e a guardare la sua generazione, nello specchio di un breviario di settantatré lemmi. Si comincia con Amanda, sovversiva secchiona, per finire con v.o.sott.it., cioè i film in versione originale con sottotitoli italiani, palestra culturale allora obbligatoria. La lama di un’ironia divertita, che mai però intende ferire, affonda in Avere gli strumenti, Ciclostile, Disagio generazionale, Evidentemente, Gruppo di studio, Katanga, Riflusso, Teatro Tenda, Utero mio… Si ride, si ricorda e, perché no, ci si ritrova a riflettere su cose liquidate con eccessiva fretta e con la scusa della gioventù.