Italia

Scatta la trappola Ncd sulle multe di Marino

Roma Il senatore Andrea Augello chiede le dimissioni del sindaco. «Errore amministrativo»: la maggioranza chiede le dimissioni del capo gabinetto

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 12 novembre 2014

Una giornata convulsa, in Campidoglio, un vertice d’urgenza con Ignazio Marino e i capigruppo di maggioranza che si protrae fino a tarda sera, le possibili dimissioni del capo gabinetto, Luigi Fucito. Il centrodestra alza il tiro dello scontro e il sindaco di Roma, con tanti problemi non risolti della Capitale, rischia di inciampare non sulle buche o sulla spazzatura ma sulla classica buccia di banana: il caso mediatico di otto multe non pagate (e non si capisce bene se notificate) e il giallo dell’esistenza di un permesso di ingresso per la sua Panda rossa in zona Ztl. «Le diamo 48 ore di tempo per dimettersi, poi – minaccia Roberta Angelilli, coordinatrice regionale del Ncd per il Lazio – faremo una grande manifestazione con motorini e macchine partendo dalla sede di Equitalia con destinazione Campidoglio».

Al quinto giorno del tormentone multe, il senatore del Ncd Andrea Augello, braccio destro dell’exi sindaco Alemanno, è andato a spulciare il database dei permessi di ingresso al centro storico, quello che secondo Marino sarebbe stato oggetto di un hackeraggio, una «manipolazione» informatica che avrebbe fatto scomparire l’autorizzazione del sindaco ad entrare nella Zona a traffico limitato, come ha raccontato anche ai carabinieri presentando denuncia contro ignoti. «Non c’è nessun hacker. Questo è stato un dossier “manipolato” dallo stesso sindaco – racconta Augello ai giornalisti chiamati in conferenza stampa – Se qualcuno fa la ricerca per permessi Ztl il permesso non c’è. Invece se si fa una ricerca senza specificare la chiave Ztl, il permesso ricompare. Quindi sono due tipi di ricerche. Questo perché Marino ha un permesso che si dà ai sindaci. Le carte che noi abbiamo – prosegue Augello – ci dicono che chi ha fatto questo dossier elettronico ha fatto due interrogazioni diverse al sistema e sapeva bene che avrebbe avuto due versioni diverse. Chi l’ha fatto voleva che non si andasse avanti per accertare la questione delle multe di Marino. Qui si sta cercando di imbrogliare la gente. Dobbiamo capire se siamo di fronte ad un falsificatore. Non so se il sindaco l’ha capito ma comunque resta una cosa agghiacciante perché ha raccontato una bugia ai magistrati». «Giovedì presenteremo una mozione di sfiducia al sindaco di Roma», annuncia il Ncd romano.

Anche Forza Italia chiede le dimissioni del sindaco, mentre il silenzio regna sovrano nella sede nazionale del Pd. A sera, dal vertice di maggioranza arriva il verdetto: «È stato un errore amministrativo». I capogruppo hanno chiesto la testa del capo gabinetto Fucito (che però si difende: «Non c’è nessun coinvolgimento del gabinetto. Quindi non saprei») e del responsabile comunicazione. Marino però ha respinto la richiesta e ha difeso «chi lavora 24 ore su 24». Il sindaco è convinto che gli inquirenti appureranno presto chi ha manomesso il cervellone dell’Agenzia della Mobilità.

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