La casa editrice Biancoenero sembra essere nata per complicarsi la vita: in primis, propone storie accessibili a tutti (anche a lettori con bisogni di lettura particolari, legati ad esempio alla dislessia) motivo per cui ha brevettato una sua speciale font biancoenero®; secondo, le storie che «colleziona» si rivolgono in gran parte a ragazzini (non bambini piccoli, più intercettabili a mezzo genitori), anche quelli alla vigilia delle medie (secondarie inferiori, le difficili scuole di mezzo), ovvero all’epoca del pre-abbandono della narrativa. Queste storie poi sono di qualità, semplici ma non povere, chiare – non solo nell’impaginazione – e per questo affidate a narratori e illustratori che le scrivono accogliendo anche i suggerimenti dei piccoli (medi) lettori, a loro volta quasi mini-agguerriti editori, attraverso il progetto «Il libro si fa a scuola».

Fra i titoli recenti, figura anche Mamma in fuga di Arianna Di Genova (di cui la casa editrice Biancoenero aveva già dato alle stampe Ecovendetta, Io, Charlot e nella collana i Quadrifogli, le biografie di artisti come Duchamp e Boccioni per i più piccoli), affronta il problema dell’adolescenza e della preadolescenza (ma anche dell’infanzia, nei casi più gravi), ma anche la disperazione delle madri lavoratrici inserite in famiglie accumulatrici e lettrici bulimiche, leggi «caotiche». È l’invincibile disordine domestico a esasperare la non altrimenti identificata «madre» che un giorno dà seguito alle reiterate minacce di «evaporazione» e s’invola, lasciando marito e due figlie in vari guai, metaforici e non, da cui uscire attraverso la più classica – anche se qui sintetizzata e tirata a lucido – discesa agli inferi.

L’invito a fare piazza pulita per ritrovare la strada e lo spazio vitale, a liberarsi ecologicamente dalle zavorre per alzarsi verso livelli di convivenza più umani ricorda una intensa storia anche d’amore pubblicata anni or sono da e/o, La discarica di Paolo Teobaldi. L’aria di famiglia arruffata e coltivata (a maggese) che tira qui fa però di Mamma in fuga un set più vicino a quello di certe vicende domestiche di Brunella Gasperini, per chi se la ricorda. Dove c’erano famiglie, libri, strumenti, figli e altri animali. Le illustrazioni di Sarah Mezzetti ricordano il tratto dell’iraniana Satrapi, e, sulla carta color crema che la collana «Zoom» utilizza per non creare riflessi, producono un sicuro effetto vintage che non affatica gli occhi e si armonizza col testo. E la premessa, legata anche alla scelta della font biancoenero® si trasforma in un bel messaggio, che percorre come un vento benefico segni e significato della storia, nonché del progetto editoriale in cui essa è inserita.