Prestare attenzione alla fisicità di Olivia Colman: è lei il centro catalizzatore della terza stagione di The Crown che Netflix rilancia a partire dal 17 novembre. Una ieratica regina Elisabetta che non disvela i suoi sentimenti, ferma apparentemente algida e compresa nel ruolo. L’attrice – premio Oscar quest’anno per La favorita dove interpretava un’altra regina inglese, Anna, dal carattere diciamo così più «esuberante» – incarna il senso di appartenenza della famiglia inglese e in qualche modo rivela le ragioni del mito della sovrana britannica. Nina Gold, casting director della serie, ha dichiarato di: «Aver visto in Olivia le stesse qualità che vide ai tempi in Claire Foy (Elisabetta giovane nelle prime due stagioni, ndr): la capacità di essere stoica ed emotivamente trasparente allo stesso tempo. Hanno un accesso così facile alla loro umanità, ti permettono in qualche modo di vedere dentro di loro senza davvero fare qualcosa».

REGIA CURATA, interpreti eccellenti The Crown di stagione in stagione evita ogni tentazione agiografica. Perché la serie che racconta la vita della regina del Regno Unito Elisabetta II dal 1947 ai giorni nostri non è solo questo: è anche un ritratto socio – politico dell’Inghilterra nel corso degli anni narrata attraverso altri personaggi. Siamo nei ’70 della crisi inglese: i rapporti difficili con la presidenza americana, le richieste di supporto finanziario chiesto agli Stati uniti, la politica interna, con la vittoria del laburista Harold Wilson come Primo Ministro e il supporto mediatico della Regina nei confronti del popolo britannico. Nel cast anche un’eccellente Helena Bonham Carter: è lei la nuova Margaret, travolta dal rapporto conflittuale con la sorella, l’alcolismo, un matrimonio traballante e gli scandali passati al setaccio dai magazine dell’epoca.